Il consenso a tutti i costi - "Quando la politica promette, il cittadino deve sempre chiedere: chi paga?"

Un’analisi fuori dagli schemi sullo stato dell’economia italiana, condotta da uno dei massimi esperti in tema di previdenza sociale

«Parlare di poveri, di redistribuire soldi che non ci sono, di tassare di più gli odiati ricchi, porta consensi e plausi, fa fare la figura dei buoni e mantiene alta la simpatia; parlare di doveri fa perdere consenso. Così facendo però si ‘dopa’ il Paese con metadone di Stato, l’Italia diverrà terreno di conquista e i giovani perderanno libertà e democrazia».

Più lo Stato spende in assistenza e più au­mentano i poveri, meno tasse e contributi si pagano e più benefici si ottengono dallo Sta­to. Sono questi, accanto ai molti primati ne­gativi italiani, alcuni dei paradossi del nostro Paese: primi per disoccupazione ed evasione fiscale, primi per lavoratori in nero e NEET, secondi solo alla Grecia, in Europa, per debi­to pubblico, ultimi per produttività e svilup­po. Sono alcune delle scomode verità che il nostro «sistema», che continua a promettere tutto a tutti, cerca di nascondere per ottenere il consenso e il potere a tutti i costi senza mai chiedersi chi paga.

Eppure, secondo Alberto Brambilla, è una fal­sificazione storica dire che le giovani genera­zioni staranno peggio di quelle che le hanno precedute. Come lo è dire che oggi siamo più poveri e diseguali di cinquant’anni fa. Biso­gna sfatare i troppi luoghi comuni frutto di una cultura assistenzialista fondata solo sui diritti. Politici, media e Chiesa non parlano mai di doveri, senza i quali però i diritti non si possono esigere e ciò, insieme ai troppi intrecci di interesse tra politica, associazioni datoriali e sindacati, blocca lo sviluppo del nostro Paese.

 

 

Anno:
2022
Tema:
Previdenza di base - regime generale, Lavoro, Welfare altro