Fondi pensione, il rebus sulla limitata differenza di perdite tra azioni e bond

Stando alle performance dei fondi pensione aperti censiti dal Comparatore Itinerari Previdenziali, i rendimenti del terzo trimestre e quelli da inizio anno non sono molto differenti tra le linee azionarie e obbligazionarie: un trend da interpretare per chi fosse alle prese con la scelta del comparto

Leo Campagna

Una delle lezioni che si possono trarre dalla pluridecennale storia del mercato finanziario statunitense (che viene considerato il benchmark per tutte le altre piazze finanziarie) è che, nel lungo termine, le azioni tendono a rendere di più delle obbligazioni e queste più della liquidità. Questa nozione empirica è alla base del consiglio di investire in fondi pensione a vocazione azionaria per chi ha davanti ancora una vita lavorativa piuttosto lunga, oppure di scegliere un comparto bilanciato per periodi di lunghezza media, e così via. 

Ora, guardando ai rendimenti a fine settembre dei fondi aperti, si potrebbe essere tentati di considerare superati questi consigli. Il motivo? In base alle performance calcolate sui NAV al 30 settembre 2022 dei 313 comparti censiti dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali, i rendimenti del terzo trimestre 2022 e quelli da inizio anno non sono molto differenti tra le linee azionarie e quelle obbligazionarie. 

Per la precisione, nel terzo trimestre dell'anno, a fronte di una perdita media del -2,9% degli azionari, quella dei comparti obbligazionari è stata pari a -2,6%. Da inizio anno, invece, i fondi pensione azionari hanno lasciato sul terreno in media il 15% e quelli obbligazionari il 10%. Una perdita cospicua, che richiederà del tempo per essere recuperato. 

Per chi oggi deve prendere una decisione sulla linea di investimento, bene allora ricordare che le performance di lungo periodo registrate dalle diverse asset class dei mercati finanziari non sono una certezza assoluta. Tuttavia indicano un andamento che, sebbene possa risultare assolutamente fuori range in determinate circostanze, tende a ripetersi. Dopotutto, è anche vero che i rendimenti delle obbligazioni oggi sono notevolmente saliti: una solida gestione attiva di un portafoglio obbligazionario ha buone possibilità di recuperare le perdite nel corso dei prossimi due anni senza correre rischi eccessivi. 

Leo Campagna 

28/10/2022

 
 

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