Innovazione e sviluppo sostenibile alla base dei nuovi modelli di investimento

Forum ESG e sul Welfare Integrato

In occasione del Forum sul Welfare Integrato del 2021 ci si chiedeva “A che punto siamo con gli investimenti ESG?”, dopo aver approfondito, nelle precedenti edizioni, questa “nuova filosofia di investimenti sociali”.  Nel 2022 è stato verificato se “ESG fosse una moda o una vera esigenza” e lo scorso anno si è azzardata una riflessione su “La grande accelerazione negli investimenti sostenibili: ERA (per pochi) ORA (per tutti)!”.

Certamente, la rapida evoluzione della legislazione europea e nazionale ha contribuito a una maggiore sensibilizzazione dei gestori, degli investitori e anche dei singoli cittadini verso questi temi essenziali. Tuttavia, le rapide transizioni in atto – demografica, ecologica e digitale – determinano un’altrettanto rapida alterazione dello scenario relativo alla gestione degli investimenti. La pandemia, come dimostrano le precedenti edizioni del Quaderno di Approfondimento “ESG e SRI, le politiche di investimento sostenibile degli investitori istituzionali italiani”, ha avuto non solo il pregio di contribuire ad accelerare il passaggio agli investimenti sostenibili ma anche quello di alzare l’asticella dei criteri ESG che i gestori utilizzano per selezionare (o escludere) potenziali investimenti.

Che cosa accadrà ora con una situazione geopolitica complessa? Mentre il conflitto tra Russia e Ucraina (tra l’altro – i primi - tradizionalmente produttori e fornitori di combustibili fossili) non pare trovare una soluzione, la questione palestinese apre ora un nuovo fronte in Medioriente. Che influenza avranno sugli investimenti i grandi rischi legati al climate change, che paiono forse non ancora pienamente compresi? Al World Economic Forum che si è svolto a Davos lo scorso gennaio, è stato presentato il report sul cambiamento climatico e i costi economici e umani che si potrebbero verificare a seguito dei sei eventi principali legati al clima: inondazioni, siccità, ondate di caldo, tempeste tropicali, incendi e innalzamento del livello del mare. L’analisi indica che, in assenza di sostanziali interventi, entro il 2050 è probabile che il cambiamento climatico causi 14,5 milioni di morti e 12,5 trilioni di dollari di perdite in tutto il mondo, oltre a provocare un’enorme pressione sull’assistenza sanitaria. Il tutto con il rischio di oltre 120 milioni di “migranti climatici” soprattutto dalle zone sahariane, da molti paesi dell’Africa e dell’Asia e in particolare da Siria, Repubblica Democratica del Congo, Somalia, Afghanistan e Myanmar. Solo nel 2022 si è assistito a oltre 32 milioni di nuovi sfollati a causa di disastri, il 98% dei quali legati a eventi atmosferici come inondazioni, tempeste e siccità. 

Tutto ciò sarà una nuova spinta per la finanza green o l’occasione per una rimodulazione dei paradigmi? Il grande vantaggio della finanza sostenibile è la trasversalità che abbraccia tutte le diverse asset class, favorendo la creazione di valore nel lungo termine. D’altra parte, questo grande cambiamento in atto ha anche dei punti di debolezza determinati da una regolamentazione in costante aggiornamento e ampliamento, modelli di rating complessi, con intrecci tra finanza, gestione degli investimenti e direttive aziendali (CSRD) che creano perimetri sempre più complicati. A questo si aggiunge, dopo anni di pericolo green-washing, quello del green-bleaching, ovvero i casi in cui i gestori omettono le loro caratteristiche green per ovviare alle complessità derivanti dagli obblighi imposti dalla normativa. 

Per offrire dunque una fotografia quantitativa e qualitativa circa il livello di attenzione nei confronti del tema della sostenibilità, Itinerari Previdenziali presenta in occasione del Forum ESG e sul Welfare Integrato la sesta indagine sulle strategie di sostenibilità degli investitori istituzionali italiani, punto di partenza del quarto Quaderno dedicato alle strategie di investimento sostenibile del mercato istituzionale; pubblicazione che, già nella sua prima edizione,  ha raccolto - oltre al contributo e patrocinio di ASviS-Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile e di FeBAF-Federazione Banche Assicurazioni e Finanza, anche best practice e case history di fondi pensione, Casse di Previdenza, Fondazioni di origine Bancaria e Compagnie di Assicurazione.


Il convegno è a porte chiuse e la partecipazione strettamente su invito. Per informazioni scrivere a info@itinerariprevidenziali.it

Per accrediti stampa, si prega di mandare una mail a mara.guarino@itinerariprevidenziali.it

 

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