Fondi pensione azionari, portafogli e strategie non sono tutti uguali!

Primo trimestre positivo per i fondi pensione aperti censiti dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali: bene soprattutto i comparti azionari, anche se con forti divari a favore delle linee top performer 

Leo Campagna

Alla fine del primo trimestre i fondi pensione aperti evidenziano un guadagno medio del 2,5% da inizio anno: è quanto emerge dalla lettura delle performance disponibili con il Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali, che censisce 315 fondi pensione aperti. Nello stesso arco di tempo, i comparti azionari mostrano un apprezzamento medio del valore delle quote del 6,1%.

Stessa dinamica sulla distanza dei 12 mesi e dal 31 dicembre 2021, cioè prima dell’annus horribilis 2022. In particolare, negli ultimi 12 mesi, dal 31 marzo 2023 al 31 marzo 2024, davanti a un guadagno medio del 7% di tutti i fondi pensione aperti, quelli a vocazione azionaria vantano un +13,3%. Dal 31 dicembre 2021, invece, i fondi pensione azionari sono in rialzo in media del +4,4% contro il -1,4% di tutti i fondi pensione esaminati.

Secondo gli esperti, nonostante il sensibile rialzo dei rendimento nel reddito fisso, per i prossimi 12 mesi le prospettive restano ancora a favore dell’azionario. Tuttavia, come già accaduto negli ultimi due anni, sarà cruciale la strategia di portafoglio adottata. Infatti, esaminando le performance dei fondi pensione azionari, si nota che esistono profonde differenze tra i comparti top performer e i peggiori. 

Nei primi tre mesi di quest’anno, a fronte di un guadagno medio del 6,1%, il miglior fondo pensione azionario vanta un +8,9% e il peggiore un -2,5%. Negli ultimi 12 mesi, invece, il migliore si attesta a +23,1% e il peggiore a +5,1%. Dal 31 dicembre 2021, il comparto azionario migliore evidenzia un +19,4% e il peggiore un -2,7%. Divergenze che confermano che i portafogli e le strategie dei fondi pensione azionari non sono state tutte uguali. Sia in termini di esposizione assoluta all’equity, sia in funzione delle regioni preferite (USA piuttosto che Europa), che in considerazione dei settori selezionati (tecnologia invece che industriali) e anche di capitalizzazione di Borsa (large cap invece che small cap).

Leo Campagna

26/4/2024 

 
 

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