Demografia e cambiamenti sociali: come cambiano risparmi e investimenti

Annual Meeting sul Welfare Integrato

Lo scorso anno, in apertura del nostro Meeting, sottolineavamo come il Paese, come la gran parte del mondo industrializzato, fosse di fronte a due importanti sfide che comportano un profondo cambiamento sociale, tanto negli stili di vita quanto nelle modalità di concepire gli investimenti dei patrimoni istituzionali e privati, l’economia e la finanza. Si tratta della transizione demografica e della transizione ecologica che, inevitabilmente, comporteranno anche una transizione digitale ed energetica. 


La transizione razionale: nuovi bisogni e stili di vita

Gran parte del “mondo sviluppato” ha imboccato ormai da alcuni anni la maggiore fase di invecchiamento della popolazione. L’Italia, per esempio, è una società che già oggi ha circa il 24% della sua popolazione over 65 (quasi 14 milioni, di cui oltre 4,5 milioni di over 80). Tra le famiglie italiane, i nuclei senza figli sono 5,3 milioni (20,7%), mentre 3 milioni di famiglie sono monogenitoriali; circa 8 milioni (il 30%) hanno un solo componente (single, vedovi/e), spesso solo con parenti anziani o lontani, a fronte di 8,6 milioni di famiglie con genitori e figli. In una società che invecchia e all’interno della quale cambiano struttura per età della popolazione la composizione familiare, mutano i bisogni e gli stili di vita: esigenza rispetto alla quale pochi - anche tra gli operatori istituzionali -  stanno prendendo i giusti correttivi. 

Questi cambiamenti produrranno infatti nuove forme di risparmio volte più al “sé”, al proprio futuro e ai lasciti (molti sono appunto i Silver soli e senza progenie) e nuove tipologie di protezione, tra le quali la “presa in carico totale”, intesa come forma di assistenza nella maggior parte delle attività personali, dalla gestione della casa alla salute, passando per la compagnia, etc. Mutamenti che quindi riguardano soprattutto gli investitori istituzionali e le fabbriche prodotto che progettano nuove forme di investimento. 

 

Quando piove si apre l’ombrello

La pioggia, quando cade, non si può fermare: ci si può solo riparare aprendo un ombrello. Allo stesso modo, la transizione demografica, e quindi l’invecchiamento della popolazione, almeno da qui al 2045, e salvo incrementi significativi (e difficilmente sostenibili) di migranti, è ormai già scritta e definita: non si può modificare. Certo, tutte le attività a sostegno della natalità sono le benvenute; tuttavia, anche se improvvisamente si verificasse nei prossimi 2/5 anni un aumento delle nascite, non si risolverebbe né il problema dell’invecchiamento né quello relativo all’aumento della forza lavoro poiché nel “picco” della transizione, intorno al 2045, la maggior parte dei nati nel 2022/27 sarebbe ancora sui banchi di scuola. Per questo occorre che oggi, ma siamo già in ritardo, la politica e le parti sociali ma soprattutto gli investitori istituzionali tutti (fondi pensione, Casse di Previdenza, Fondazioni di origine Bancaria, forme di assistenza sanitaria integrativa) “aprano l’ombrello” introducendo azioni che, quantomeno, possano ridurre i rischi dell’invecchiamento, attenuandoli e ottenendo oltretutto da questa fase storica, se si è bravi, anche delle positività. 

Il primo obiettivo in una società che invecchia e in cui aumenta l’aspettativa di vita è di far sì che questa vita in più venga trascorsa in buona salute, nel miglior modo possibile. E, per far questo, occorrono: prevenzione (check-up preventivi); assistenza sanitaria integrativa; Long Term Care; un rinnovato piano di assistenza a lungo termine che "prenda in carico" i giovani anziani e gli anziani ancora autosufficienti, oltre la metà dei quali vive pressoché sola. E la prima cura sarà proprio quella contro la solitudine, spesso motore principale delle altre complicanze psico-fisiche, attraverso una serie di servizi: centri diurni per l’aggregazione e il «reimpiego sociale» con l’assistenza di psicologi, alimentaristi, esperti di educazione fisica, medici e infermieri; una profonda revisione delle RSA. Un’offerta di prodotti e servizi finanziari e socio/assicurativi, semplici, comprensibili e adeguati per i Silver e le loro necessità. 


Il Meeting, cui parteciperanno Casse di Previdenza, fondi pensione negoziali e preesistenti, Fondazioni di origine Bancaria e fondi e Casse di assistenza sanitaria integrativa, consentirà, grazie agli interventi di specialisti, politici e gestori di approfondire al meglio queste tematiche, nel corso delle sessioni di lavoro che tratteranno gli investimenti core tradizionali, le soluzioni di welfare integrato, gli investimenti ESG e quelli legati alla Silver Economy.


Il meeting è a porte chiuse e la partecipazione strettamente su invito. Per informazioni scrivere a info@itinerariprevidenziali.it

 

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