Fondi pensione aperti, l'opzione del segmento obbligazionario

Le turbolenze vissute la prima settimana di agosto, insieme alle aspettative di una fase di tagli dei tassi da parte delle principali Banche Centrali, stanno alimentando il segmento obbligazionario: alcune considerazioni alla luce dei dati del Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali

Leo Campagna

Alla fine di luglio il rendimento medio dei fondi pensione aperti da inizio 2024 si attestava a quota +3,6%: a rivelarlo sono le performance calcolate in base ai NAV al 31 luglio 2024 dei fondi censiti dal Comparatore Itinerari Previdenziali. 

Nello stesso arco di tempo, i comparti azionari dei fondi pensione aperti vantavano rendimenti medi da inizio anno del +7,9% contro il +1,2% delle linee a indirizzo obbligazionario. Stessa divergenza riscontrabile sulla distanza dei 12 mesi in cui, a fronte di un rendimento medio di tutte le categorie di fondi pensione aperti del +6,1%, le linee azionarie evidenziavano un apprezzamento medio delle quote del +10,1%, mentre quelle obbligazionarie non andavano oltre un +4,1%.

Ma quanto accaduto nella prima settimana di agosto ha mostrato come il segmento obbligazionario possa fornire un interessante cuscinetto protettivo ai portafogli. Tra il 31 luglio 2024 e il 5 agosto 2024, il significativo sell off scattato sui mercati finanziari internazionali ha provocato una correzione del 7,8% dell’indice MSCI world delle Borse mondiali. In parallelo, i titoli di Stato sono stati invece oggetto di consistenti acquisti. Di fatti,l’indice JPMorgan EMU si è apprezzato dello 0,52% e l’indice JPMorgan global in euro dell’1,3%. Performance che sono state molto più consistenti da fine giugno al 5 agosto, periodo durante il quale mentre l’MSCI world index ha lasciato sul parterre oltre 7 punti percentuali, gli indici JPMorgan EMU e JPMorgan global in euro sono saliti, rispettivamente, del +2,7% e del +3,5%.

A spingere gli acquisti di governativi, oltre il cosiddetto fenomeno del fly to quality (cioè il repentino cambio di flusso di acquisti dalle rischiose azioni ai più solidi titoli di Stato dei Paesi più affidabili), anche le aspettative di una fase di tagli dei tassi da parte della BCE e della Federal Reserve statunitense. Proprio questo secondo fattore dovrebbe essere di supporto nei prossimi trimestri alimentando l’opzione del segmento obbligazionario.

Leo Campagna

30/8/2024 

 
 

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