Fondi pensione, fare i conti con il grande trasferimento di ricchezza dei miliardari

Nonostante qualche frenata e incertezza, il 2023 si avvia verso una chiusura nel complesso positiva: quali, ora, le prospettive per il prossimo anno? Tra gli elementi da valutare non solo l'approccio ai mercati dei player istituzionali ma anche dei grandi detentori di patrimoni privati

Leo Campagna

Ci stiamo avviando a chiudere un 2023 che, salvo sorprese, dovrebbe essere riuscito a risollevare (almeno in parte) l’umore degli investitori dopo un 2022 da dimenticare. A fine ottobre 2023, in base ai dati dei fondi pensione negoziali, delle unit linked collegate ai PIP e dei fondi pensione aperti censiti dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali,  la performance media da inizio anno degli strumenti di previdenza integrativa è ampiamente in territorio positivo.

Novembre ha fornito un’ulteriore accelerazione a questa performance e con dicembre il consuntivo annuale dovrebbe chiudersi con un risultato medio superiore ai 5 punti percentuali. Inoltre, le prospettive sono costruttive anche per il 2024. A questo proposito, guardando oltre il prossimo anno, può risultare istruttivo analizzare le indicazioni emerse da un recente report sugli investitori miliardari di tutto il mondo (nona edizione dell’UBS Billionaire Ambitions Report).

È emerso che la maggior parte dei miliardari che hanno accumulato ricchezza nell'ultimo anno lo ha fatto attraverso l'eredità, e non tramite l'imprenditorialità. Secondo gli esperti si tratta di una dinamica strutturale che si potrà osservare sempre più spesso nei prossimi 20 anni, dato che oltre mille detentori di grandi patrimoni passeranno ai loro figli una cifra stimata in 5.200 miliardi di dollari.

Nell’immediato, gli eredi dei miliardari considerano la potenziale recessione degli Stati Uniti la loro preoccupazione principale, seguita dalle tensioni geopolitiche. Ma sono anche preoccupati per le pressioni inflazionistiche, per la disponibilità e per il prezzo delle materie prime e concordano sulle opportunità e sui rischi dell'intelligenza artificiale generativa ("IA") che potrebbe offrire una delle maggiori opportunità commerciali per il proprio business operativo nei prossimi 12 mesi. In parallelo, il rischio maggiore è rappresentato da una minaccia informatica o da un attacco hacker.

Per quanto riguarda gli investimenti, una buona parte dei miliardari di prima generazione intende aumentare la propria allocazione al private debt nei prossimi 12 mesi e prevede di aumentare le partecipazioni in obbligazioni dei mercati sviluppati. Gli eredi prediligono il private equity, o raccogliendo investimenti diretti in private equity oppure investendo  maggiormente in fondi di private equity. Intenzioni che potrebbero influire sugli andamenti delle asset class interessate.

Leo Campagna

15/12/2023
 

 
 

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