Fondi pensione, il fattore intelligenza artificiale

L'interesse nei confronti dell'intelligenza artificiale sta crescendo anche in ambito finanziario: investitori e gestori sono davanti a un possibile fuoco di paglia oppure stanno assistendo alla nascita di un nuovo megatrend (da cogliere quanto prima)? 

Leo Campagna

Un gennaio 2024 positivo per i fondi pensione negoziali ma con un ritmo meno sostenuto rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. In base alle performance censite dal Comparatore dei fondi di Itinerari Previdenziali, il guadagno medio per l'anno in corso è dello 0,5% contro il +2,0% del gennaio 2023; dinamica replicata nel dettaglio anche dai comparti bilanciati azionari, capaci di un rialzo medio del +1,0% nel primo mese di quest’anno contro il +3,4% del gennaio 2023. 

Non sarà facile nei prossimi mesi accumulare nuovi guadagni significativi se non ci sarà prima una pausa per far riprendere fiato ai mercati dopo il lungo rally. In quella visione di lungo termine tipica invece dei fondi pensione, i gestori devono ricercare fonti di rendimento strutturali pescando anche al di fuori delle asset class tradizionali (azioni, obbligazioni, materie prime, asset reali). In quest’ottica, sta crescendo il dibattito sull’intelligenza artificiale: ci si chiede se si tratti di un "fuoco di paglia" destinato a spegnersi nel giro di poco tempo oppure se, al contrario, si sia davanti a un vero e proprio megatrend nella sua fase iniziale. A questo proposito, un indizio lo ha fornito l’interesse, quasi spasmodico, per la comunicazione dei dati di bilancio trimestrali di Nvidia nella giornata di mercoledi 21 febbraio. 

Tutto il mercato finanziario ha trattenuto il fiato perché, dopo lo straordinario rally del titolo Nvidia (in 8 mesi ha incrementato il proprio valore di Borsa di 1.000 miliardi di dollari), l’azienda non soltanto avrebbe dovuto superare le attese degli analisti ma, soprattutto, fornire una guidance estremamente positiva anche per i prossimi trimestri. Insomma, mentre l’attesa da parte degli investitori era notevole per capire lo stato del settore dell’intelligenza artificiale, le cifre di Nvidia e le prospettive sono risultate ampiamente sopra le aspettative di mercato. L’impressione è che il mondo finanziario abbia deciso di utilizzare Nvidia come cartina di tornasole sull’andamento delle applicazioni di IA. E, dopo le dichiarazione del CEO di Nvidia, Jensen Huang, secondo il quale la domanda per i chip per l’intelligenza artificiale e per il computing sono in continuo aumento in tutto il mondo nei settori privati e pubblici, le prospettive sono davvero invidiabili per tutto l’universo dell’IA.

Una nuova situazione di mercato in cui Nvidia sembra guidare i cosiddetti Magnifici Sette (Nvidia, Tesla, Meta Platforms, Apple, Amazon, Microsoft e Alphabet), che indirizzano Wall Street, la quale a propria volta orienta le Borse mondiali, influendo anche sul reddito fisso e sulle politiche monetarie del mondo. Una situazione che non può essere trascurata nemmeno dai fondi pensione.

Leo Campagna

8/3/2024 

 
 

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