Fondi pensione, la gestione valutaria come fonte di rendimento

Alcuni gestori hanno approfittato della violenta correzione dei listini azionari di inizio agosto per effettuare il tagliando di controllo del portafoglio per la seconda parte dell'anno: ecco perché, oltre alle ricalibrature in ambito azionario e obbligazionario, potrebbe valere la pena approfondire la gestione valutaria 

Leo Campagna

I NAV dei fondi pensione aperti a fine agosto, a breve disponibili nel Comparatore dei Fondi di Itinerari Previdenziali, saranno decisivi per tirare le fila di un mese turbolento: se al 5 agosto i listini registravano perdite che sfioravano l’8% da fine luglio, le settimane successive sono state all'insegna del recupero.

Alcuni gestori hanno dunque approfittato della violenta correzione dei listini azionari per effettuare il tagliando di controllo del portafoglio per la seconda parte dell’anno, o meglio per i prossimi due o tre trimestri. Oltre alle ricalibrature in ambito azionario e obbligazionario, potrebbe valere la pena approfondire la gestione valutaria. Osservando gli andamenti da inizio anno al 21 agosto, si scopre che, rispetto all’euro, mentre la sterlina inglese si è rivalutata dell’1,7%, il dollaro USA, il franco svizzero e lo yen giapponese hanno perso terreno, rispettivamente, dello 0,72%, del 2% e del 3,9%. Già questo segnala come un’attenta gestione valutaria possa offrire, oltre che una ulteriore diversificazione di portafoglio, anche una fonte aggiuntiva di rendimento.

Ma c’è di più. Quanta accaduto dal 30 giugno in poi, impone che la gestione valutaria sia attiva perché il trend di una valuta dipende da molteplici fattori. Lo yen giapponese, in particolare, dopo aver perso continuamente terreno sul dollaro USA da marzo 2022 fino a fissare il minimo storico, è rimbalzato con violenza dopo che sono state smontate posizione speculative finanziate proprio con prestiti in yen a tassi di interesse minimi rispetto a quelli in euro e dollaro USA. Non appena, la BCE ha tagliato i tassi, con la FED che si accinge a seguirla e la Bank of Japan che ha invece rialzato i saggi, si è scatenata l’inversione di tendenza che ha spinto lo yen all’insù di oltre 10  punti percentuali rispetto all’euro.

Affiancare al team di gestione classico del fondo pensione anche uno staff di specialisti sul mercato valutario può permettere di diversificare i rischi a medio-lungo termine del portafoglio e di ricavare preziose fonti aggiuntive di reddito.

Leo Campagna

5/9/2024 

 

 
 

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