Fondi pensione, la trappola dell'anno dispari

Gli ultimi quattro anni dispari, dal 2015 fino al 2021, si sono distinti per performance positive dell'azionario: bene però non farsi eccessive illusioni per il prossimo futuro perché gli scenari di mercato con cui confrontarsi saranno molto diversi da quelli del recente passato

Leo Campagna

Il 2022 sta per chiudersi con un rialzo sensibile e brusco dei tassi di interesse da parte delle principali Banche Centrali nel tentativo di frenare la persistente inflazione. Gli impatti sui mercati finanziari non si sono fatti attendere con le Borse e, soprattutto, con il reddito fisso in forte correzione da inizio anno. Quest’anno i portafogli bilanciati 60-40 (60% equity e 40% bond) dovrebbero chiudere con la peggiore performance annuale dalla fine della seconda guerra mondiale.

Per esempio, osservando i rendimenti annuali a fine novembre 2022 dei fondi pensione aperti censiti dal Comparatore dei Fondi di Itinerari Previdenziali, si nota come i comparti bilanciati segnino un –8,9% e i bilanciati obbligazionari un –7,7% dopo aver toccato, in entrambe le categorie di fondi, cadute superiori al 12% a fine settembre 2022.

Guardando al 2023 diversi operatori hanno fatto notare come gli ultimi 4 anni dispari abbiano registrato una performance positiva dell'azionario: si tratta, in base all’indice MSCI world in euro, del 2015 (+8,3%), del 2017 (+5,5%), del 2019 (+27,5%) e del 2021 (+29,3%). Tuttavia, è bene non farsi troppe illusioni e non cadere in quella che potrebbe rivelarsi la trappola dell’anno dispari.

Innanzitutto, rispetto ai 4 anni dispari precedenti è cambiato drasticamente il paradigma di mercato: da un contesto di inflazione bassa e sotto controllo con politiche monetarie espansive, si è passati a uno scenario con inflazione alta e persistente e tassi alti, che peraltro potrebbero salire ulteriormente. Inoltre, sono sempre più probabili una recessione e una contrazione dei margini e dei profitti aziendali. Una situazione che, nel complesso, non lascia affatto presagire un rialzo degli indici di Borsa, soprattutto dopo il rally avviato da fine settembre che ha riportato le valutazioni dei listini su livelli molto meno convenienti rispetto alle medie storiche.   

  Leo Campagna      

22/12/2022

 
 

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