Fondi pensione, opportunità (e rischi) dei mercati emergenti nel 2023

Secondo gli osservatori, tra le potenziali fonti di rendimento in vista del 2023 si distinguono i mercati emergenti, sia azionari che obbligazionari: quali le possibili prospettive per i mesi a venire (e i rischi cui gli investitori farebbero bene a guardare con attenzione)? 

Leo Campagna

In attesa di conoscere i rendimenti di novembre 2022 dei fondi negoziali, dei fondi pensione aperti e dei PIP censiti dal Comparatore dei Fondi di Itinerari Previdenziali, le riflessioni sono ormai tutte proiettate sul nuovo anno.

E, tra le potenziali fonti di rendimento in vista del 2023, si distinguono i mercati emergenti, sia azionari che obbligazionari. Nei primi 11 mesi di quest'anno che si avvia alla conclusione, l’investimento nei fondi azionari Paesi emergenti ha registrato una perdita media del -14,1%, che si confronta con il -10% dell’indice generale dei fondi azionari. Nello stesso arco di tempo, il valore delle quote dei fondi obbligazionari dei Paesi emergenti si è contratta in media del -18,8%, contro il -10,3% dell’indice generale dei fondi obbligazionari.

Anche alla luce di queste correzioni, i mercati emergenti appaiono relativamente convenienti ma devono fare i conti con tensioni geopolitiche e restrizioni commerciali crecenti. Inoltre, la forza del dollaro continua a essere una spina nel fianco di molte economie che negli scorsi anni si sono indebitate sui mercati internazionali in modo sostanziale nella valuta americana e ora devono sostenere un onere sul debito maggiore: onere che mette a rischio la sostenibilità dei budget statali. Per questo, diversi osservatori prevedono un aumento delle ristrutturazioni del debito sovrano dei mercati emergenti.  

In ambito azionario, invece, in generale i mercati emergenti presentano oggi valutazioni favorevoli. Il rapporto prezzo-utili (p/e) oscilla attualmente intorno a 11, ben al di sotto della media degli ultimi 10 anni (14,2). Particolarmente "promettenti" appaiono l'India e l'Indonesia: entrambi i Paesi dovrebbero beneficiare dalla riapertura dell'economia e dalle prospettive di una forte crescita strutturale. Positive anche le indicazioni sulla Corea del Sud; qui, infatti, il mercato azionario ha subito una significativa correzione a settembre e ottobre, ma è ora di nuovo valutato positivamente, con valutazioni piuttosto interessanti soprattutto per le aziende del settore dei semiconduttori e delle batterie. Tuttavia, finchè la Cina non supererà la politica zero-COVID e rimetterà in sicurezza il proprio mercato immobiliare le nubi sugli emerging market continueranno a preoccupare gli investitori. 

  Leo Campagna      

16/12/2022

 
 

Ti potrebbe interessare anche