PIP, partita l'operazione "dimenticare il 2022"

A febbraio il rendimento medio delle unit linked dei PIP censiti dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali si è attestato al +8,2%: bene soprattutto le linee azionarie, che trainano il recupero verso valori pre-2022

Leo Campagna

Si è chiuso un primo bimestre 2024 molto positivo per le unit linked collegate ai PIP. In base ai risultati resi disponibili dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali, il rendimento medio delle unit linked dei PIP si è attestato al +8,2%. Le linee azionarie hanno guidato la corsa bimestrale con un apprezzamento medio del +9,8%. 

In virtù di questi risultati conseguiti nei primi due mesi del 2024, sono 9 le unit linked dei PIP, sulle 45 censite nel database curato dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, che hanno già recuperato e superato il valore della quota di fine dicembre 2021. Si può pertanto dire che l’operazione "dimenticare il 2022" sia avviata.

Il 2022 è infatti stato un annus horribilis sia per l’azionario che per il mercato obbligazionario. Nei 12 mesi da gennaio a dicembre, il valore delle quote degli strumenti azionari, bilanciati e obbligazionari hanno accusato perdite medie tra il 10% e il 15%: un anno in cui soltanto l’oro e pochissime altre asset class secondarie hanno saputo mantenere una quotazione in territorio positivo. 

Ora, come si diceva, grazie al rally dei mercati finanziari iniziato da fine ottobre 2022 e proseguito fino a febbraio di quest’anno, il 20% delle unit linked dei PIP ha ritoccato e superato i valori pre-2022. Più in particolare, si nota che 6 di queste unit linked sono a indirizzo azionario, una bilanciata obbligazionaria e 2 flessibili (ma con un portafoglio molto orientato sull’equity). Al contrario sono le linee bilanciate e, soprattutto, obbligazionarie quelle che distano di più dai massimi di due anni fa.

Leo Campagna

22/3/2024 

 
 

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