Una finestra di opportunità per investire la liquidità, anche per i fondi pensione

Secondo molti analisti, gli investitori (soprattutto di lungo termine, come quelli previdenziali) sarebbero davanti a un'importante fase di transizione, con nuove opportunità da cogliere non appena conclusi i cicli di rialzo dei tassi da parte delle Banche Centrali 

Leo Campagna

Chi si fosse perso i dati aggiornati del Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali deve sapere che a novembre i fondi pensione negoziali hanno registrato un guadagno medio mensile del +2,6%. Grazie al quale il rendimento medio da inizio anno si è portato a +4,4%, che copre circa la metà delle perdite accumulate nel 2022 (-8,8%). Ma ormai l’attenzione è già al 2024 e a cosa ci attende a livello macro-economico e finanziario. 

La tesi prevalente è che la maggior parte delle Banche Centrali (in particolare la Federal Reserve statunitense e la BCE) abbia concluso - o stia per farlo - il ciclo di rialzi dei tassi. Se questa tesi si rivelasse esatta, per gli investitori si prospetterebbe un'eccellente opportunità per tornare ad allocare i capitali disponibili.

In effetti, l'esodo dai mercati azionari e obbligazionari verso la liquidità osservato negli ultimi due anni poteva avere una certa ragion d’essere. Mantenere parcheggiata la liquidità in un contesto di rialzo dei tassi che da zero (o addirittura in territorio negativo) si sono spinti velocemente al 4% (e fino oltre il 5% in area dollaro USA), evitando la volatilità e i rischi dei mercati obbligazionari e azionari, poteva avere senso. Ma chi adesso continua a non investire potrebbe perdere l'occasione di posizionare i propri portafogli per un successo a lungo termine. Storicamente, infatti, il periodo intercorrente tra la fine di un ciclo di rialzo dei tassi e il primo taglio ai tassi ha rappresentato un'occasione cruciale per gli investitori di reinvestire la liquidità in azioni e obbligazioni. In passato, quella "finestra" è durata in media 10 mesi.

Dopo gli ultimi quattro cicli di restringimento monetario da parte della FED, azioni e obbligazioni hanno nettamente superato i rendimenti dei titoli di Stato USA (Treasury) a 3 mesi - un titolo di riferimento con un rendimento analogo a quello degli investimenti assimilabili alla liquidità - nel primo anno successivo all'ultimo rialzo della Federal Reserve. Per contro, il rendimento dei Treasury a 3 mesi è rapidamente sceso in media del 2,5% nei 18 mesi successivi all'ultimo intervento della Banca Centrale statunitense.

Potremmo pertanto trovarci al culmine di una transizione importante, in cui gli investitori a lungo termine (tra i quali figurano, senza dubbio, anche i fondi pensione) possono trovare interessanti opportunità d'investimento in azioni e obbligazioni.

Leo Campagna

12/1/2024 

 
 

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