Ecco gli incentivi 2018-2020 per apprendisti, disoccupati, disabili, laureati e giornalisti

Se è vero che, in assenza di provvedimenti più strutturali e di una massiccia campagna di investimenti pubblici e privati, bonus e incentivi assunzioni da soli non bastano, lo è altrettanto che sono diverse le agevolazioni già in campo per apprendisti, disoccupati, disabili, laureati e giornalisti. Il punto su vecchie e nuove misure

Piero Righetti

L'ISTAT ha di recente comunicato che, sulla base dei dati aggiornati al 31 ottobre 2018, il PIL dell’Italia è diminuito, nel terzo trimestre 2018, dello 0,1%. Se questo dato negativo si dovesse ripetere per il quarto trimestre, il Paese entrerebbe ufficialmente in uno stato di recessione.

Altri indici di questa situazione di pre-crisi o di vera e propria crisi della nostra economia sono: 1) il tasso di occupazione, che è solo del 58,7% – e cioè molto al di sotto della media europea – e che è caratterizzato da squilibri sempre più forti Nord-Sud, uomini-donne, anziani-giovani; 2) il tasso di disoccupazione generale salito dal 10,4 al 10,6% (contro l’8,1% dell’area Euro); 3) il tasso di disoccupazione giovanile, che è del 32,5%; 4) il pericolo di licenziamenti di massa (Tim, Foodora, PiaggioAerospace, Bombardier, Alitalia, Pernigotti, CMC); 5) l’aumento, nel periodo 1 gennaio/31 ottobre 2018, delle domande di disoccupazione che sono state, secondo i dati dell’Osservatorio INPS, 1.693.538, e cioè il livello più alto dal 2015 a oggi.

Proprio per cercare di scongiurare il “rischio recessione” ci sono state recentemente dure prese di posizione da parte sia del mondo imprenditoriale sia di quello sindacale che hanno evidenziato, quasi all’unanimità, come non siano sufficienti nuove leggi da sole, per quanto valide e innovative, per creare nuova occupazione, ma che questi provvedimenti – per poter favorire la crescita di una nazione – devono essere adottati in un contesto di avvio di grandi opere pubbliche e di una tempestiva e deguata rete di infrastrutture, avvio che è possibile rendere ancora più efficace con una coraggiosa campagna di investimenti pubblici e privati.

A fronte di tutto ciò c’è da osservare che chi volesse e potesse assumere nuovo personale avrebbe comunque a disposizione – da subito – una serie di incentivi economici, contributivi e fiscali di cui avvalersi per diminuire, spesso in modo anche rilevante, i “costi” di impresa e di manodopera. Alcuni di questi incentivi sono solo in parte nuovi, ma spesso sono poco conosciuti mentre altri risultano già inseriti nella Legge di Bilancio per il 2019. 

Eccoli, in breve sintesi:

a) assunzione di apprendisti: i relativi incentivi che, dopo le modifiche introdotte dal Jobs Act (decreto 81/2015), riguardano anche lavoratori di media e alta qualificazione, sono in vigore da più di 3 anni e possono ormai considerarsi generali e strutturali (si ricorda, tra l’altro, la possibilità di assumere legittimamente anche ricorrendo a sotto-inquadramenti); le relative agevolazioni sono molteplici, hanno natura contributiva, normativa e fiscale e sono illustrate e riepilogate nelle circolari INPS n.128/2012 e n.108/2018

b) assunzione di lavoratori disoccupati da più o meno tempo e/o fruitori di prestazioni sostitutive del reddito (indennità NASPI, CIG, ecc.);

c) assunzione di persone disabili (queste agevolazioni sono spesso cumulabili con quelle dei punti a) e b);

d) assunzione di lavoratori under 35 (anche a tempo parziale e determinato): le agevolazioni, pari alla riduzione del 50% dei contributi a carico del datore di lavoro, possono arrivare fino a 36 mesi di durata; ad avviso chi scrive, sono cumulabili con quelle riguardanti le persone disabili o in NASPI ma non si applicano a colf, apprendisti, lavoratori interinali e occasionali; riguardano operai, impiegati e quadri; sono in vigore per il triennio 2018-2019-2020 e nel periodo 1 gennaio/31 ottobre 2018 sono state utilizzate per assumere 103.680 persone, il 7,1% delle quali a tempo indeterminato;

e) agevolazioni IRES e IRPEF per assunzioni in organico, sia a tempo indeterminato che determinato;

f) bonus eccellenze per 1) l’assunzione di laureati con 110 e lode, a tempo indeterminato anche parziale (con esclusione dei fuori corso e delle università telematiche): questo beneficio, valido per il periodo 1.1.18/31.12.19, può arrivare fino ad un massimo di  8.000 euro per ciascun contratto; 2) l’assunzione di persone in possesso di un dottorato di ricerca conseguito nel periodo 1.1.18/30.6.19; 

g) bonus Sud, vale a dire l'esonero totale dalla contribuzione INPS per chi assume persone disoccupate da almeno 6 mesi residenti in Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia o Sardegna; 

h) specifiche agevolazioni contributive per chi assume giornalisti (professionisti, pubblicisti o praticanti) esperti nei nuovi media.

Per avere ulteriori, utili chiarimenti si consiglia comunque di leggere attentamente le due circolari INPS già citate e di approfondire i contenuti degli specifici decreti interministeriali Lavoro-Economia di volta in volta emanati per regolamentare i singoli incentivi.

Va aggiunto che tutte le agevolazioni elencate si applicano di regola sia agli imprenditori sia ai datori di lavoro (esclusi quelli domestici) e richiamo l’attenzione sul fatto che la recente sentenza della Corte Costituzionale n.194/2018, nel dichiarare di fatto “legittimo” un licenziamento “illegittimo ma regolarmente indennizzato”, ha indirettamente istituito un’ulteriore agevolazione: quella della certezza di poter licenziare illegittimamente uno o più lavoratori (compresi gli apprendisti) a costi predeterminabili e cioè 2 mensilità di retribuzione, fino ad un massimo di 36, per ogni anno passato alle dipendenze di chi licenzia. 

Piero Righetti 

15/1/2019 

 
 
 

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