Assunzioni 2018: le novità sugli incentivi al lavoro giovanile

Incentivi a favore delle assunzioni di studenti, apprendisti e under 30: così l'ultima Legge di Bilancio interviene allo scopo di favorire l'occupazione giovanile. Il Punto sulle ultime novità in materia di lavoro 

Leonardo Comegna

Quest’anno assumere un giovane costa meno. Parliamo della riduzione dei contributi previdenziali, per i lavoratori con determinati requisiti anagrafici (30-35 anni), che non abbiano avuto precedenti rapporti di lavoro a tempo indeterminato. La recente manovra economica conferma inoltre anche per il 2018 la riduzione del carico contributivo a favore dei giovani (under 40) che si iscrivono alla previdenza agricola Inps. Sono queste, in estrema sintesi, le maggiori novità in materia di lavoro contenute nella nuova Legge di Bilancio (n. 205/2017). Ma andiamo con ordine.

Incentivo giovani - Sulle assunzioni di disoccupati che non hanno ancora compiuto 30 anni d' età (35 anni limitatamente all'anno 2018), i contributi Inps (non quelli dovuti all’Inail), per un periodo massimo di 36 mesi (3 anni) si pagano a metà (50%), nel limite di 3.000 euro annui. Il beneficio non si applica però ai rapporti di lavoro domestico (colf e badanti), né ai dirigenti.  Condizione essenziale per il diritto all'incentivo è che il soggetto avviato al lavoro non sia mai stato occupato in precedenza (neanche con un diverso datore di lavoro), con un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Stesso bonus si può fruire anche per le conversioni di rapporti di apprendistato o a termine, sempre di giovani. Nelle ipotesi in cui il lavoratore, per la cui assunzione a tempo indeterminato è già stato parzialmente fruito l'esonero, venga nuovamente assunto da altri datori di lavoro, il beneficio è riconosciuto per il periodo residuo utile alla piena fruizione (cioè per gli eventuali mesi di beneficio ancora spettanti rispetto a 36 di durata complessiva) e indipendentemente dall'età anagrafica del lavoratore alla data delle nuove assunzioni successive alla prima. L'incentivo spetta pure nel caso di prosecuzione, che avvenga dall'1 gennaio 2018, di contratti di apprendistato in contratto a tempo indeterminato, indipendentemente dall' età anagrafica del lavoratore alla data della prosecuzione, nonché nei casi di conversione, che avvenga sempre dall'1 gennaio 2018, di un contratto a termine in contratto a tempo indeterminato, fermo restando il possesso del requisito anagrafico del lavoratore (età 30 anni) alla data della conversione.

Studenti - Lo sgravio sale alla misura del 100% dei contributi previdenziali a carico dell’impresa, sempre con esclusione di premi e contributi dovuti all' Inail, nel caso di datori di lavoro privati che assumono, entro 6 mesi dall'acquisizione del titolo di studio:

  1. studenti che hanno svolto presso il medesimo datore attività di alternanza scuola-lavoro pari almeno al 30% delle ore di alternanza previste (art. 1, comma 33, della legge 107/2015), secondo cui i percorsi di alternanza scuola-lavoro sono attuati, negli istituti tecnici e professionali, per una durata complessiva, nel secondo biennio e nell'ultimo anno del percorso di studi, di almeno 400 ore e, nei licei, per una durata complessiva di almeno 200 ore nel triennio;
  2. studenti che hanno svolto, presso lo stesso datore di lavoro, periodi di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore, il certificato di specializzazione tecnica superiore o periodi di apprendistato in alta formazione.

Revoca bonus - Attenzione, in caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo del lavoratore assunto con lo sgravio, oppure  di altro lavoratore operante nella stessa unità produttiva e con la medesima qualifica, effettuato nei 6 mesi successivi, fa venire meno l'agevolazione e obbliga l’azienda al versamento dei contributi non pagati.  In questo specifico caso, il recupero dei benefici agevolativi non comporterà alcun effetto nei confronti degli altri datori di lavoro che assumeranno il lavoratore per il periodo residuo utile alla fruizione dell’esonero.

Norma strutturale - La nuova norma, a differenza delle agevolazioni previste gli anni scorsi, non ha una scadenza. Gli incentivi dunque diventano strutturali. Un’ultima segnalazione. Nonostante la riduzione della quota contributiva, resta salva l’aliquota di computo (del 33%)  delle prestazioni pensionistiche.

Imprenditori agricoli - Confermato anche per il 2018 lo sgravio dei contributi Inps (introdotto dalla Legge di Bilancio 2017) a favore dei nuovi agricoltori under 40. L’esonero contributivo,  riguarda i soli contributi pensionistici, per cui è comunque dovuta la quota di maternità  (7,44 euro), ed è riconosciuto ai coltivatori diretti  e Imprenditori Agricoli Professionali (Iap) che abbiano iniziato una nuova attività nel settore primario  nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2018 e che non abbiano compiuto 40 anni d’età. 

Il beneficio, ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche (nessun danno quindi ai fini della futura pensione), è pari all’esonero dal versamento contributivo secondo la misura di seguito indicata:

  • 100% per i primi 36 mesi di attività; 
  • 66% per gli ulteriori 12 mesi;
  • 50% per gli ulteriori 12 mesi.  

Come espressamente previsto, la riduzione contributiva “non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente”.

Ma vediamo  in pratica, quanto risparmia: non poco. Supponiamo, ad esempio,  che, in base alla normativa standard, i contributi sociali agricoli da versare siano pari a 3.500 euro all’anno (17. 500 in 5 anni). L’imprenditore non verserà nulla per i primi 3 anni, mentre il 4° e il 5° anno pagherà, rispettivamente, 2.310 e 1.750 euro (ossia il 66 ed il 50% del dovuto). In totale i versamenti ammontano a 4.060  invece che 17.500 euro, con uno sconto di 13.440 euro. Un risparmio pari a quasi l’80%.

Così gli incentivi sul lavoro

Leonardo Comegna 

10/1/2018

 

 
 

Ti potrebbe interessare anche