Casse di Previdenza, un sistema dinamico a sostegno degli iscritti
Come si è adeguata nel tempo, anche alla luce delle conseguenze della crisi pandemica, lazione delle Casse di Previdenza? Aumentano le prestazioni e le politiche di sostegno alla professione: le evidenze raccolte nel X Rapporto AdEPP
Le 20 Casse privatizzate aderenti allAdEPP rappresentano 1,67 milioni di iscritti (+28% in 14 anni) e gestiscono un patrimonio di 96 miliardi di euro (+46,3% rispetto al 2013). Nel 2019, ultimo anno di bilancio, tali Enti hanno erogato prestazioni per 7 miliardi di euro (di cui 500 milioni sotto forma di welfare), a fronte di entrate contributive pari a 10,85 miliardi. Sono questi i numeri, ancora una volta contrassegnati dal segno +, che delineano il perimetro di attività delle Casse dei liberi professionisti, così come risulta dal X Rapporto AdEPP sulla previdenza privata, presentato in streaming mercoledì 16 dicembre 2020.
Professionisti sempre più silver
La crescita del numero di iscritti è dovuta in parte ai nuovi ingressi, in parte allaumento delletà di pensionamento e del numero di pensionati che continuano a svolgere lattività lavorativa anche dopo il pensionamento. Oltre la metà degli iscritti AdEPP rientra nella fascia detà 40-60 anni. Il numero di iscritti under 40 è diminuito dal 41% del 2005 allattuale 28,1%, nello stesso arco temporale è aumentato il numero degli over 60 che è cresciuto dal 10% al 19%. In particolare, negli ultimi 15 anni, la crescita del numero di pensionati che continuano a esercitare lattività professionale è risultata nettamente superiore a quella degli iscritti (+100% contro +23%).
Figura 1 Contribuenti attivi e contribuenti attivi pensionati (fatto 100 il valore del 2005)
Fonte: X Rapporto AdEPP sulla previdenza privata
Prosegue laumento delle giovani professioniste iscritte
Negli ultimi 13 anni la percentuale di iscritte donne è cresciuta notevolmente, passando dal 30% del 2007 al 41% del 2019 seppure con importanti differenze per fasce detà. In particolare, la figura che segue mostra come per i professionisti sotto i 40 anni vi sia una prevalenza della componente femminile (circa il 54% del totale degli iscritti under 40) ma le proporzioni si invertono con laumentare delletà degli iscritti. Infatti, le donne tra i 50 e 60 anni rappresentano solo il 33% degli iscritti e la quota si riduce ulteriormente allaumentare delletà anagrafica.
Figura 2 Percentuali di donne e uomini per fasce detà
Fonte: X Rapporto AdEPP sulla previdenza privata
Il reddito dei professionisti: age pay-gap e gender pay-gap
Anche dal punto di vista reddituale, è rilevante la differenza tra le diverse fasce detà: i professionisti sotto i 30 anni dichiarano circa un quarto dei loro colleghi con età compresa tra i 50 e i 60 anni. Tale differenza decresce con letà del professionista, comè naturale immaginare per effetto dellesperienza via via maturata sul campo, ma resta comunque marcata fino ai 50 anni. La differenza di reddito dovuta al genere, invece, persiste in tutte le fasce detà, ma con delle differenze importanti: tale differenza è infatti poco rilevante per i redditi molto bassi e per le professioniste under 30 (circa il 4%), ma, ancora una volta, diventa più evidente per i professionisti silver.
Figura 3 Redditi medi per fasce detà
Fonte: X Rapporto AdEPP sulla previdenza privata
La dinamicità delle Casse di Previdenza
Accanto a questi trend consolidati (femminilizzazione della professione, aumento delletà media dei professionisti, gender pay-gap, etc.), una delle principali tendenze che emerge dal Rapporto di questanno è la dinamicità di azione delle Casse di Previdenza e la capacità di adeguarsi ai mutevoli bisogni della platea degli iscritti con politiche di sostegno alla professione, anche alla luce delle conseguenze economico-occupazionali create dalla crisi pandemica.
Venendo ai numeri che lo dimostrano, innanzitutto le prestazioni previdenziali e assistenziali sono aumentate sia nel numero sia negli importi erogati tra il 2005 e il 2019 rispettivamente del 70% e del 95%. Le prestazioni sono passate da 339mila per un importo complessivo di 3,5 miliardi di euro nel 2005 a 573mila per un valore di 7 miliardi nel 2019. Nel 2020 poi, in piena emergenza COVID-19, il sostegno da parte dellintero sistema delle Casse a favore dei professionisti è stato solo che confermato: supera infatti il miliardo di euro lanticipo degli enti di previdenza privati per pagare il reddito di ultima istanza al 47% dei propri iscritti. I liberi professionisti che hanno ottenuto lindennizzo statale per almeno uno dei tre mesi (600 euro per marzo e aprile, 1.000 euro per maggio) sono stati oltre mezzo milione (513.882), di questi poco meno della metà (242.569) sono donne.
Numeri che, secondo lAdEPP, mostrano come il sistema delle Casse dei professionisti si fa carico totalmente delle difficoltà economiche, occupazionali dei propri iscritti nonostante debba fare i conti con problemi di portata globale. Il calo demografico, la crisi economica e pandemica, la mancanza di uno sviluppo tecnologico rispondente alle necessità e alle richieste del mercato, labbandono della professione o lentrata sempre più tardiva nel mondo del lavoro, la discontinuità occupazionale, hanno costretto le Casse di previdenza da una parte a mettere in campo sempre più azioni di sostegno e dallaltra a rivedere le proprie politiche tese a garantire la sostenibilità di lungo termine, spiega in una nota lAssociazione.
Si potrebbe allora caratterizzare con la parola dinamicità lazione intrapresa dalle Casse previdenziali in questi ultimi anni, e la pandemia da COVID-19 non fa altro che rafforzare questo pensiero. Attraverso un coraggioso percorso di cambiamento, pur avendo sempre presente la mission principale (garantire prestazioni pensionistiche adeguate e sostenibili nel tempo), questi enti riescono a affermarsi sempre più come veri e propri enti polifunzionali.
Michaela Camilleri, Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali
21/12/2020