Fondi aperti, un gennaio interlocutorio lascia l'azionario in pole

Malgrado la correzione dei mercati finanziari nell'ultima settimana del mese, le unit linked collegate ai PIP censiti dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali hanno fatto registrare a gennaio un rendimento medio positivo di oltre un punto percentuale: quale invece la performance sulla distanza dei 12 mesi? 

Leo Campagna

Un mese di gennaio che si è chiuso in grigio per i fondi pensione aperti: nel primo mese del nuovo anno, i 334 comparti dei fondi pensione aperti censiti dal Comparatore dei Fondi di Itinerari Previdenziali hanno registrato una perdita media dello 0,3%. Una variazione che, curiosamente, è la stessa evidenziata dalle linee azionarie, da quelle bilanciate e anche da quelle di garanzia. Nel caso, invece, delle linee obbligazionarie la performance media si è attestata a -0,2%, mentre nel caso delle linee bilanciate obbligazionarie a -0,4%.

I risultati di questo mese portano il rendimento annuo - quello da fine gennaio 2020 a fine gennaio 2021 - al +1,5%. Al di sopra delle media le 62 linee a indirizzo azionario, capaci di registrare un apprezzamento medio annuo del +3,0%, e le 94 linee bilanciate, in grado di sviluppare un rialzo medio del valore delle quote del +1,8%. Al di sotto della media, invece, le 18 linee bilanciate obbligazionarie (+1,3%), le 55 linee garantite (+0,8%) e le 82 obbligazionarie (+0,9%). 

Una situazione che resta immutata nella fotografia scattata in base ai rendimenti a 5 anni, dal gennaio 2016 al gennaio 2021. In questi 60 mesi, a fronte di un rendimento medio delle 334 linee del +12,8%, primeggiano i comparti a vocazione azionaria (+25,7%), seguiti dalle linee bilanciate (+15,3%). Anche su questa distanza, al di sotto delle media, troviamo i rendimenti espressi dalle linee bilanciate obbligazionarie (+11,0%), da quelle garantite (+4,7%) e da quelle obbligazionarie (+6,6%).

In base all’attuale situazione nel mercato obbligazionario e con le valutazioni di quello azionario se, da un lato, è probabile che anche nei prossimi 3-5 anni queste differenze (in termini di performance) possano restare confermate a favore delle linee azionarie e bilanciate, dall'altro è altrettanto probabile che l’entità dei rendimenti sia destinata a diminuire ulteriormente per tutte le categorie di fondi pensione.

Leo Campagna 

26/2/2021

 
 

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