Fondi negoziali, ecco quelli che hanno limitato i danni nei mercati azionari

Anche quello di settembre si è rivelato un mese difficile per gli investitori previdenziali e i rendimenti dei fondi pensione: quali, tra i fondi chiusi, hanno saputo reagire meglio alle sollecitazioni dei mercati finanziari?

Leo Campagna

Che settembre fosse stato un altro mese da dimenticare per gli aderenti ai fondi pensione negoziali non vi erano dubbi. L’ennesima combinazione di quotazioni azionarie e prezzi delle obbligazioni in calo per effetto delle persistenti politiche restrittive delle principali Banche Centrali ha infatti causato un altro duro contraccolpo nei portafogli dei fondi chiusi.

In particolare, la performance media dei 101 comparti dei fondi negoziali censiti dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali si è attestata nel corso del mese a -2,9%, portando quella da inizio anno a -9,5% e trascinando quella a 12 mesi (da fine settembre 2021 a fine settembre 2022) a -8,0%. Nello specifico, i comparti bilanciati azionari evidenziano un rendimento ancora peggiore della media: pari a -4,7% a settembre, a -14% da inizio anno e -10,3% negli ultimi 12 mesi.

Analizzando i dati ancor più nel dettaglio, si scopre che 5 comparti bilanciati azionari sono comunque riusciti a registrare performance migliori della media di categoria (o, se preferite, meno peggiori). Tra questi: Foncer Dinamico (-12% da inizio anno e -8,4% a 12 mesi) per gli addetti dell’industria delle piastrelle di ceramica, e Alifond dinamico (-12,9% da inizio anno e -9,2% a 12 mesi) per gli occupati nell’industria alimentare. Anche Fonte Dinamico (-13,3% da inizio anno e -9,3% a 12 mesi), per i dipendenti del commercio, rientra nel gruppetto dei 5 fondi best performer così come Fondenergia dinamico e Fonchim Crescita. Il primo, a cui possono aderire i lavoratori del settore energia (prevalentemente del Gruppo ENI), ha registrato una perdita del 12,3% da inizio anno e del -9,5% a 12 mesi, mentre Fonchim Crescita, per gli occupati nell’industria chimica e farmaceutica, ha lasciato sul terreno il 13,3% del suo valore da inizio anno e il 10,1% negli ultimi 12 mesi.

Risultati a cui ha contribuito la selezione dei settori e dei titoli: basti pensare che al 27 ottobre scorso, mentre l’indice MSCI world generale segnava un calo dell’11,2% in euro, l’MSCI AC World Index Growth evidenziava una correzione del -21,2% e l’MSCI World Index Value vantava un +0,6%.   

Leo Campagna

11/11/2022

 
 

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