Fondi pensione, alla ricerca di rendimento (nei prossimi 12 mesi)

Come confermano le performance registrate dai fondi negoziali censiti dal Comparatore Itinerari Previdenziali, i mercati hanno finora premiato i comparti più esposti all'azionario. Gli scenari potrebbero però cambiare da qui ai prossimi 12 mesi

Leo Campagna

Coloro che hanno raccomandato prudenza agli investitori a inizio anno sono in difficoltà. Infatti, come si può notare anche dalle performance medie dei fondi pensione censiti dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali, sono le linee più esposte al mercato azionario ad aver registrato i miglior rendimenti dal primo gennaio. Le linee bilanciate azionarie dei fondi pensione negoziali, in particolare, evidenziano un rendimento medio nei primi sette mesi di quest’anno del +6,3%, davanti a quelle bilanciate (+5,4%), bilanciate obbligazionarie (+4,0%), obbligazionarie miste (+1,8%) e obbligazionarie (+1,9%). 

Ma le cose potrebbero cambiare nei prossimi 12 mesi; o, meglio, potrebbe essere relativamente meno difficile ricavare un 10% con le obbligazioni rispetto alle azioni. Vediamo perché. Ipotizziamo che la Federal Reserve statunitense attui un ultimo rialzo dei tassi a settembre per poi mettersi in attesa di vedere come si muovono inflazione, disoccupazione ed economia degli Stati Uniti. Immaginiamo che i prezzi al consumo americani proseguano la loro graduale discesa e, tra fine 2023 e inizio 2024, si posizionino in modo stabile intorno al 2,0%-2,5% con un tasso di disoccupazione solo leggermente più alto di quello odierno e che l’economia statunitense scivoli in una lieve recessione.

La Fed potrebbe ragionevolmente iniziare a tagliare i tassi tra la fine del secondo trimestre e l’inizio del terzo trimestre del 2024. Ebbene, in questo scenario, investire oggi sul decennale USA che rende il 4,18% potrebbe comportare un guadagno del 10% circa  nei prossimi 12 mesi se, oltre alle cedole, il rendimento del decennale scendesse al 3,6%, cioè al livello medio intorno al quale ha oscillato negli ultimi 12 mesi. Il prezzo del titolo di stato USA che, come tutte le obbligazioni, si muove in direzione opposta al rendimento crescerebbe infatti del 5,8% circa.

Investire nel mercato azionario USA potrebbe offrire lo stesso rendimento? Non si può escludere ma va ricordato che Wall Street non ha ancora scontato una recessione (anche se lieve): il rally del listino americano è stato infatti alimentato principalmente da un aumento delle valutazioni e dall’incredibile solidità di alcuni giganti nel settore tecnologico.  

Leo Campagna

15/9/2023

 
 

Ti potrebbe interessare anche