Fondi pensione aperti, come ottimizzare i rendimenti a 10 anni

Secondo i dati del Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali, i rendimenti dei fondi pensione aperti a 10 anni vantano una performance media del 25,3%. Al di là delle differenze tra comparti, premiate soprattutto periodicità e ottica di lungo periodo che caratterizzano il risparmio previdenziale 

Leo Campagna

Nel 2023 i fondi pensione aperti hanno registrato un rendimento medio del +7,2%: è quanto emerge dall’analisi delle performance dei dati disponibili nel Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali. A livello di singole categorie, i fondi pensione aperti azionari guidano la graduatoria annuale con un rialzo medio del +11,8%, seguiti dai fondi bilanciati (+8,0%), dai bilanciati obbligazionari (+6,2%), dai garantiti e dagli obbligazionari, entrambe le categorie a +5,0%.

In virtù di questi risultati, i rendimenti  a 10 anni evidenziano una prestazione media del 25,3%. Anche in questo orizzonte temporale, emergono tuttavia delle significative differenze di performance tra le diverse categorie. Gli azionari, in particolare, svettano con un guadagno medio decennale del 57,2%, davanti ai fondi bilanciati (+32,0%), ai bilanciati obbligazionari (+19,82%), agli obbligazionari (+10,8%) e ai garantiti (+8,2%).

A proposito di orizzonte di lungo periodo, vale la pena ricordare che i versamenti nei fondi pensione aperti possono essere effettuati con cadenza mensile, trimestrale, semestrale o annuale. Dal punto di vista fiscale, la periodicità non influisce sulla deducibilità in quanto conta l’ammontare versato nell’anno solare: se si versano 200 euro al mese per 12 mesi oppure 2.400 euro tutti in un solo mese, si ha diritto in entrambi i casi alla deduzione di 2.400 euro dal reddito imponibile da inserire nella dichiarazione fiscale. Diverso è invece il discorso per il rendimento potenziale dell’investimento: se i versamenti sono mensili si acquista infatti in tutte le condizioni di mercato, sia nelle fasi di discesa degli indici che in quelle di risalita dei listini, al contrario, concentrando tutto il versamento annuale in un solo mese, l’investimento potrebbe coincidere con un picco alla vigilia di una correzione. 

A titolo esemplificativo, abbiamo provato a calcolare cosa sarebbe successo se avessimo versato 5.160 euro annui in un fondo azionario globale (indice MSCI world) in un mese oppure con versamenti da 430 euro al mese dal 31 dicembre 2013 al 31 dicembre 2023. Ebbene, a fronte di 51.600 euro versati, nel caso del versamento in unica soluzione annuale il capitale maturato alla fine del decennio sarebbe ammontato a 74.300 euro, mentre quello frutto dei versamenti mensili sarebbe stato pari a 78.000 euro. Vale a dire il 5% circa in più a parità di capitale versato.

Leo Campagna

2/2/2024 

 
 

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