Fondi pensione aperti, perché (forse) il recupero delle quotazioni è all'orizzonte

Dati alla mano (-2,4% il rendimento medio dei fondi pensione aperti ad aprile), per gli investitori previdenziali l'inizio dell'anno ha rappresentato un periodo difficile: proprio l'ottica di lungo periodo invita però a guardare oltre

Leo Campagna

Ad aprile è proseguita la fase di correzione delle quote dei fondi pensione aperti: in base alle elaborazioni sui 318 comparti dei fondi censiti dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali il rendimento medio mensile si è attestato a -2,1%. Un risultato che ha portato la performance media da inizio anno a -5,6% e quella relativa agli ultimi 12 mesi (dal 30 aprile 2021 al 30 aprile 2022) al -2,9%. 

Rendimenti che hanno penalizzato sia i comparti azionari che quelli obbligazionari. Infatti, i mercati finanziari hanno avuto un pessimo inizio d’anno con l’azionario globale in calo di circa l’11%, e gli indici obbligazionari di quasi il 5%. Di solito, quando si verifica uno choc sui mercati, azioni e obbligazioni si muovono in direzione opposta e questo permette ai portafogli bilanciati di limitare i contraccolpi. Adesso, invece, sono scese entrambe le asset class, perché ai timori di una stretta monetaria si sono accompagnati quelli di una recessione.

Questi andamenti sembrano scontare molteplici scenari negativi: l’inflazione che sale, i consumi che scendono, aumenti salariali in arrivo con conseguente erosione dei margini aziendali, Pechino che vara nuovi lockdown per la politica "zero COVID", una recessione a breve termine sempre più concreta, Banche centrali che continuano ad alzare i tassi. La caduta dell’azionario potrebbe essere stata accentuata anche dagli algoritmi degli investitori internazionali che guidano una parte consistente dei flussi e reagiscono soprattutto alla volatilità. Se fosse così, però, una diminuzione della volatilità potrebbe alimentare flussi d’investimento in senso opposto.

Considerando tutti questi aspetti, un investitore di lungo termine dovrebbe guardare oltre questo difficile inizio d’anno e puntellare la propria asset allocation strategica in funzione degli obiettivi e del tempo lavorativo da percorrere. Dopo tutto, la correzione di Borsa ha portato le valutazioni azionarie su livelli meno tirati: per esempio il rapporto prezzo/utili attesi nel prossimo anno sul mercato americano è di 17,3, valore che si confronta con una media a 10 anni di oltre 18.

Leo Campagna

3/6/2022

 
 
 

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