Fondi pensione, cosa insegna il detto "Sell in may and go away"

Sell in may and go away è un detto piuttosto diffuso tra gli investitori sui mercati azionari: un falso mito o una convinzione che trova fondamento nei dati? Alcune considerazioni alle luce delle performance registrate dai fondi pensione aperti negli ultimi anni

Leo Campagna

Vendere a maggio e andare via (dall’inglese Sell in may and go away) è una strategia di investimento sul mercato azionario basata sulle statistiche di lungo periodo di Wall Street, secondo le quali il periodo da novembre ad aprile incluso ha una crescita del mercato azionario significativamente più forte rispetto agli altri mesi e, viceversa, da maggio a ottobre: da qui, il suggerimento operativo di "liquidare" in maggio e aspettare tempi migliori.

Quest’anno tuttavia a maggio sui mercati finanziari non è successo niente di drammatico, soprattutto in Borsa. Lo confermano anche i numeri dei 330 fondi pensione aperti censiti dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali che hanno messo a segno una performance media mensile del +0,8%, con le linee a indirizzo azionario in rialzo, in media, di un punto percentuale. 

D’altra parte, il mese di maggio non è affatto così negativo per i fondi pensione come dimostrano gli ultimi 10 anni. Dal 2012 al 2021, infatti, ben sei volte - 2013, 2014, 2016, 2017 , 2020 e 2021 - i rendimenti medi mensili hanno avuto il segno più e solo quattro volte - 2012, 2015, 2018 e 2019 - sono finiti in territorio negativo. Nel caso specifico dei comparti azionari, il conteggio è ancora più favorevole dal momento che sono sette i mesi di maggio con rendimento medio positivo (il 2015 si è chiuso con un guadagno medio dell’1%). 

Certo questo non esclude affatto che nei prossimi 5 mesi, dunque tra giugno e ottobre, i mercati finanziari - e, di conseguenza, gli investimenti in portafoglio ai fondi pensione - possano accusare una correzione. Un indizio non incoraggiante in questo senso è la similitudine degli andamenti dei rendimenti dei fondi pensione aperti azionari registrati nei mesi di maggio nel 2014 (+2,1%) e nel 2015 (+1,0%) con quelli nel 2020 (+2,5%) e nel 2021 (+1,0%). Se il parallelismo dovesse proseguire non sarebbe affatto positivo per gli aderenti: da giugno a dicembre 2015, il rendimento dei fondi pensione azionari fu in media quell’anno del -4% e quello generale di tutti i fondi pensione aperti pari a -1,6%. 

Leo Campagna

2/7/2021

 
 

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