Fondi negoziali, è davvero iniziata la stagione della gestione attiva?

Come dimostrano le performance registrate dal Comparatore Itinerari Previdenziali, riuscire a chiudere in positivo l'ultimo biennio è stata una vera impresa per i fondi pensione negoziali e, in particolare, per portafogli bilanciati e obbligazionari. Cosa aspettarsi allora dai prossimi mesi?

Leo Campagna

A marzo i fondi pensione negoziali hanno messo a segna un apprezzamento medio mensile di 1 punto percentuale: è quanto emerge dall’elaborazione delle performance mensili dei 102 comparti censiti all'interno del Comparatore dei Fondi di Itinerari Previdenziali. Il rendimento medio da inizio 2023, invece, si è attestato al +2,1%.

Allargando l’orizzonte agli ultimi 12 mesi, cioè confrontando le quote dal 31 marzo 2022 al 31 marzo 2023, si ottiene una performance media per i fondi pensione negoziali del -4,2%, mentre quella a due anni (dal 31 marzo 2021 al 31 marzo 2023) si è posizionata a -3,6%. A proposito degli ultimi due anni, è interessante segnalare come soltanto 5 linee, sulle 102 del database, possano vantare rendimenti in territorio positivo: si tratta di due obbligazionarie miste, una bilanciata azionaria, un'obbligazionaria e una bilanciata obbligazionaria. 

Prestazioni che offrono lo spunto per una riflessione. Nel biennio preso in esame, in ambito azionario l’S&P 500 ha guadagnato l’11,9% in euro, le azioni mondiali (indice MSCI world) il 7,4%, le azioni dell’area Euro (Eurostoxx) il +5,8%, le azioni italiane il 10% (le blue chips del Ftse Mib) oppure solo il 2% (Ftse Mid cap), le azioni giapponesi (Nikkei 225) hanno perso il 13,7% e quelle dei mercati emergenti (MSCI emerging markets) il -18,6%. Nel reddito fisso, invece, i titoli di stato USA hanno chiuso appena sopra lo zero (+0,1%), mentre tutti gli altri principali segmenti governativi hanno accusato pesanti perdite: è il caso dei titoli di Stato Italia (-15,7%), di quelli tedeschi (-16%) e di quelli inglesi (-23,6%). Infine, se l’oro si è apprezzato del 25,6%, il franco svizzero si è rivalutato dell’11,5% sull’euro e il dollaro del +8,2%, mentre la sterlina ha ritracciato del 3% e lo yen giapponese del 10,2%.

Riuscire a chiudere il biennio in territorio positivo è stata una vera impresa soprattutto per portafogli bilanciati e obbligazionari. Esserci riusciti significa però che tramite la gestione attiva del portafoglio è possibile assemblare un’asset allocation diversificata in grado di ricavare valore aggiunto anche in un contesto di mercato sfidante come quello dei due anni analizzati. E come, con ogni probabilità, lo saranno anche i prossimi due o tre.   

  Leo Campagna 

12/5/2023 

 
 

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