Fondi pensione aperti, perché non basta scegliere la categoria

Scegliere la categoria più adatta al proprio profilo di rischio/rendimento è essenziale, ma non si tratta dell'unico aspetto cui guardare nella scelta del proprio fondo aperto (e della relativa linea di investimento): alcuni spunti a partire dai dati del Comparatore dei Fondi Itinerati Previdenziali

Leo Campagna

Nel primo trimestre di quest’anno nessuna tipologia di fondo pensione aperto ha registrato una performance positiva. Infatti, in base ai rendimenti medi elaborati sulle 313 linee dei fondi pensione aperti censiti dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali, sia le linee azionarie (-4,4%) che quelle bilanciate (-3,9%), bilanciate obbligazionarie (-3,4%), garantite (-3,0%) e obbligazionarie (-3,1%) evidenziano rendimenti in territorio negativo. 

In positivo, invece, restano quelle a 5 anni, dal 31 marzo 2017 al 31 marzo 2022. Per la precisione, i rendimenti medi quinquennali ammontano al 25,2% per i comparti azionari, al 12,2% per quelli bilanciati, al 6,6% per i bilanciati obbligazionari, al 2,7% per gli obbligazionari e all’1,1% per i garantiti.

Messa in questi termini, sembrerebbe che agli aderenti ai fondi pensione aperti sarebbe bastato scegliere un comparto azionario o uno bilanciato per fare molto meglio della media di mercato e, soprattutto, rispetto ai comparti bilanciati obbligazionari, obbligazionari e garantiti. In realtà, la dispersione delle performance all’interno sia della categoria dei fondi pensione aperti azionari che in quella dei bilanciati è risultata piuttosto ampia nell’ultimo quinquennio.

Analizzando i risultati finanziari delle 59 linee dei fondi pensione aperti azionari si scopre infatti che il podio dei migliori a 5 anni vanta un rendimento medio del +40,5%, contro il 7,6% del podio dei peggiori. Nell’ambito invece dei fondi pensione aperti bilanciati, il podio dei comparti migliori per rendimento a 5 anni registra un +26,5% medio, contro un +2,2% della media del podio dei peggiori.

Questi risultati confermano che scegliere la categoria più adeguata al proprio profilo di rischio/rendimento in funzione del numero di anni mancanti al pensionamento è fondamentale, ma non basta. Occorre anche selezionare opportunamente la casa d’investimento, soprattutto adesso che esistono dati storici superiori a 20 anni di attività per molti fondi pensione aperti.

Leo Campagna

5/5/2022

 
 

Ti potrebbe interessare anche