Fondi pensione, perché possono essere anche un'alternativa al mattone

Risparmio previdenziale e investimenti nel mattone, una convivenza possibile all'interno di un portafoglio ben diversificato? Alcuni spunti di riflessione a partire dai rendimenti censiti dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali

Leo Campagna

Nonostante un guadagno medio di 3 punti percentuali nei primi quattro mesi del 2023, i fondi pensione aperti evidenziano ancora un ritardo del 2,3% del loro valore rispetto a 12 mesi prima: lo rileva l’analisi delle performance delle 325 linee dei comparti dei fondi pensione aperti censiti nel comparatore Itinerari Previdenziali. La situazione è più positiva per le linee dei fondi pensione aperti a indirizzo azionario che, nel primo quadrimestre di quest’anno, sono riuscite a recuperare il 5,7% in media, portando in territorio positivo (+0,9%) i rendimenti degli ultimi 12 mesi (dal 30 aprile 2022 al 30 aprile 2023).

Oscillazioni come quelle registrate da inizio 2022, o quella viste durante la pandemia, tendono ad allontanare gli italiani dai mercati azionari e a convincerli che sia meglio indirizzare i risparmi in qualcosa di più solido come il mattone. In base agli ultimi dati di Banca d’Italia, il 53% della ricchezza netta di una famiglia media italiana è riconducibile alle proprietà immobiliari abitative: nel dettaglio, il 70,5% degli italiani possiede una prima casa e il 13,5% ne possiede almeno una seconda. La casa, infatti, viene spesso considerata come un salvagente economico-finanziario in caso di difficoltà.

Tuttavia, proprio per questo, dovrebbe essere considerata un asset patrimoniale, non soltanto il luogo in cui si vive. Un concetto che vale sia se si acquista per essere la propria abitazione e sia, soprattutto, se l’immobile viene messo a reddito. Chi acquista una casa per investimento, da affittare a terzi, lo fa soprattutto per percepire un reddito aggiuntivo, ovvero un’entrata economica sicura ogni mese. Inoltre, si è molto fiduciosi di riuscire a recuperare il capitale iniziale investito. In realtà, un immobile è esposto a rischi e a costi da non sottovalutare: l’introduzione di nuove leggi e regolamenti o il rischio che venga reintrodotta la tassa di successione anche in Italia, come attualmente in vigore in altri Paesi europei. Oltre a essere un investimento non immediatamente liquidabile la valutazione effettiva si conosce solo al momento della compravendita. Da metter in conto anche una serie di costi che vanno dalla tassazione (IMU seconda casa) all’imposta di registro, fino ai costi di intermediazione e notarili. Sulla locazione gravano poi, oltre ai costi di intermediazione, i rischi legati alla possibile morosità oltre all’impossibilità di prevedere le spese straordinarie.

Per tutte queste ragioni la proprietà di una casa andrebbe considerata all’interno di un portafoglio diversificato, insieme ad altri strumenti del mercato mobiliare e anche in ottica previdenziale. L’investimento in un fondo pensione permette infatti nel lungo periodo di accumulare un tesoretto per la previdenza integrativa con, oltretutto, interessanti agevolazioni fiscali per compensare (o azzerare) le tasse da pagare anno per anno.

  Leo Campagna 

1/6/2023 

 
 

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