PIP, adesso si spera nel rally del quarto trimestre

Salgono a 3 i trimestri consecutivi in territorio negativo per le unit linked dei PIP, con la perdita da inizio anno che si spinge fino al -14,7%. Con questi presupposti, cosa aspettarsi dagli ultimi mesi di questo 2022?

Leo Campagna

Anche settembre si è chiuso con il segno rosso per i PIP. Anzi, il nono mese del 2022 si è rivelato uno dei peggiori in un’annata finora arida di soddisfazioni per gli investitori: in base alle performance medie calcolate sulle unit linked collegate ai PIP censiti dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali, la perdita media mensile si è attestata a -6,2%.Un risultato che mette il segno meno davanti all'intero terzo trimestre: tra luglio e settembre 2022, le unit linked dei PIP evidenziano un calo medio del -3,1%.

Salgono quindi a 3 i trimestri consecutivi in territorio negativo per le unit linked dei PIP. Infatti anche nel secondo e nel primo trimestre di quest’anno le performance medie sono andate in archivio "in rosso" rispettivamente del -8% e del -4,5%. Il combinato disposto di questi nove mesi porta peraltro a una perdita del -14,7% da inizio anno e, adesso, si spera nel rally del quarto trimestre nonostante i mesi di ottobre e novembre siano statisticamente tra i meno brillanti per i mercati finanziari.

La sensazione è che i prezzi attuali del mercato azionario e di quello obbligazionario incorporino già una buona parte delle brutte notizie. Ma non tutte. Per esempio, nonostante un'imminente recessione in Europa (molto probabile) e negli Stati Uniti (possibile), le quotazioni azionarie scontano ancora un incremento dei profitti aziendali positivo rispetto al 2021. Senza contare la sempre più probabile escalation della guerra in Ucraina, cui si affiancano altre tensioni geopolitiche internazionali non di poco conto (come quelle nel Pacifico tra Cina e USA).

In ambito obbligazionario, invece il punto di minimo sembra molto vicino. Sebbene non si possa decifrare quando sarà raggiunto,  il fatto che i rendimenti dei Treasury USA a 2 anni siano ora al 4,2% rende molto penalizzante una sotto ponderazione nel reddito fisso, a prescindere dall'eventualità che poi salgano o meno. In quest’ottica, i gestori di portafoglio guardano soprattutto al credito e all’high yield, i primi segmenti in cui gli investitori con un budget di rischio a disposizione cercheranno di esporsi dopo un trimestre difficile.

Leo Campagna 

21/10/2022

 
 

Ti potrebbe interessare anche