Il consolidamento delle sfide socio-demografiche in atto a livello globale impone un cambio di visione e un nuovo modo di approcciare quella che fino a oggi è stata la prassi per fare impresa e finanza, a maggior ragione per gli investitori istituzionali.

Il progressivo invecchiamento della popolazione infatti, uno dei maggiori trend che interesserà indistintamente le economie più sviluppate, pone non solo il problema legato al rischio di non autosufficienza, ma allo stesso tempo l’opportunità di investimento nella cosiddetta silver economy, ovvero tutto ciò che ruota attorno ai soggetti che stanno per pensionarsi o che pensionati lo sono già, come ad esempio consumi, cura della persona, mobilità.

A ciò si intreccia il tema ESG che, lungi dall’essere considerato una moda, assume sempre più un ruolo permeante tanto nella società quanto nel modo di fare impresa. Accanto a una migliore conservazione del pianeta (environmental), occorre sviluppare una crescita culturale a livello generalizzato, che consenta di migliorare la convivenza sociale (social), accompagnata inoltre da una innovativa governance di imprese e organizzazioni statali (governance).

Oltre alla diffusione di una finanza sostenibile, di virtuose politiche aziendali e di un'innovativa governance, c’è il primario aspetto dell’impact investing. In particolare per gli investitori istituzionali, a maggior ragione per quelli previdenziali e del welfare integrato, investire attraverso strumenti che riescano a generare, oltre al rendimento finanziario, anche ricadute dirette sul territorio diventa non più solo un’occasione, ma una necessità. Intercettare dunque le sfide dell’invecchiamento, incrementare la diffusione di una finanza sostenibile e avere ricadute sociali attraverso l’impiego dei propri patrimoni, non può che essere la strada verso il futuro che fondi pensione, casse di previdenza, fondazioni di origine bancaria e casse sanitarie integrative dovranno percorrere.