Governare "nuovi" e "vecchi" rischi per trasformarli in opportunità

Convegno di Primavera

Negli ultimi anni si sono verificati fatti straordinari con ripercussioni economiche, finanziarie e sociali di grandissimo impatto: dalla pandemia alla guerra in Ucraina, dal ritorno dell’inflazione all’incremento dei tassi di interesse al più recente conflitto israelo-palestinese. Tutti fenomeni che alimentano il clima di incertezza globale, influenzano l’andamento dei mercati finanziari e incidono sulle scelte di allocazione dei patrimoni istituzionali e dei relativi profili di rischio/rendimento.  I rischi “vecchi”, come il ritorno dell’inflazione, le tensioni geopolitiche, il timore per una possibile recessionesi mescolano con rischi “nuovi”, i livelli sempre meno sostenibili del debito globale, il cambiamento climatico, l’invecchiamento demografico che sta caratterizzando gran parte del mondo industrializzato e l’avanzamento digitale con i conseguenti effetti sul mercato del lavoro. Per richiamare l’espressione utilizzata nel Global Risk Report del World Economic Forum, l’insieme di questi fattori converge verso “un decennio unico, incerto e turbolento”. 

Nel breve termine l’aumento del costo della vita risulta la minaccia più grave“vecchio” rischio che riporta indietro la memoria agli anni Settanta/Ottanta. Il risultato della partita inflazione dipenderà ancora una volta dalle future mosse di politica monetaria delle Banche Centrali che hanno avuto esperienza di quanto sia complicato anticipare il ciclo economico. Nelle ultime riunioni FED e BCE hanno deciso di interrompere il ciclo restrittivo, segnando di fatto il punto di svolta dei tassi di interesse e l’inizio di una nuova fase. La discesa lenta ma costante dell’inflazione e la pausa sui tassi che prelude al cambio di strategia delle politiche monetarie favoriscono le condizioni per un rilassamento nei mercati finanziari. Tuttavia, i banchieri centrali non si sbilanciano eccessivamente per non alimentare facili entusiasmi e ribadiscono di non escludere nuovi aumenti dei tassi proprio perché non vi sono certezze sugli scenari futuri e il rischio di imprevedibili nuove turbolenze geopolitiche è alto.

In una visione di lungo termine, invece, i rischi più severi sono relativamente “nuovi” e riguardano la capacità di affrontare le grandi transizioni in atto, demografica, ecologica e digitale. Tendenze di lungo periodo che però sono già qui e se, da un lato, portano con sé il rischio implicito di non essere “a costo zero”, dall’altro, possono rappresentare megatrend positivi da cavalcare. L’invecchiamento della popolazione e i cambiamenti nella composizione familiare non determinano soltanto un maggiore costo per lo Stato e la società in termini di welfare ma rappresentano anche un nuovo modo di concepire il risparmio e gli investimenti, con tutte le opportunità che derivano dalla Silver Economy; la transizione ecologica impone un enorme impegno sul fronte economico, tecnologico e politico ma costituisce un’imperdibile occasione di crescita a lungo termine di alcuni settori strategici per il futuro del Paese (infrastrutture, efficientamento energetico, rigenerazione urbana, mobilità sostenibile, economia circolare e così via); l’avanzamento digitale e l’intelligenza artificiale impongono riflessioni profonde sia in merito all’impatto che avranno sul mercato del lavoro sia sotto il profilo della cybersecurity, ma apriranno nuove opportunità per le imprese, promuoveranno una società aperta e democratica e contribuiranno a realizzare la transizione verde.

Rischi “vecchi” e “nuovi, dunque, che possono (e devono) essere governati dagli investitori istituzionali per definire un adeguato profilo rischio/rendimento di portafoglio. Quali strategie di investimento e quali asset classconsentono di trasformare questi rischi in opportunità? Di questi temi si dibatterà nel corso del tradizionale Convegno di Primavera organizzato da Itinerari Previdenziali.


Il convegno è a porte chiuse e la partecipazione strettamente su invito. Per informazioni scrivere a info@itinerariprevidenziali.it

 

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