I nuovi equilibri globali: cambiano le politiche, si rinnovano le incertezze sui mercati finanziari

Convegno di Primavera

Dopo le maxi elezioni del 2024, divampano le incertezze sui mercati finanziari e, di conseguenza, per il mondo degli investitori istituzionali. L’insediamento del nuovo governo statunitense e le nuove misure in materia fiscale e commerciale promesse da Trump in campagna elettorale si preannunciano come un nuovo elemento di disruption sia per gli scambi internazionali sia per la politica monetaria su entrambe le sponde dell’Atlantico, con il rischio di nuove pressioni inflazionistiche che impongono di continuare ad adottare un approccio data driven che preclude un percorso preimpostato sui tassi di interesse. 

Altre incognite potrebbero arrivare dalle “polveriere” ai confini dell’Europa, tra i conflitti in corso e l’instabilità della situazione in Medioriente ancora lontana da una reale risoluzione. Al contempo, aumentano i campanelli d’allarme per gli elevati livelli raggiunti dal debito pubblico globale, che pone nuove minacce alla stabilità finanziaria in un contesto in cui crescono le pressioni di spesa legate ai costi per sicurezza e difesa, invecchiamento della popolazione e transizione energetica ed ecologica. Il tutto tra i dubbi circa le previsioni sulla crescita economica che, se negli Stati Uniti restano solide, in Europa si confermano deboli: le stime del World Economic Outlook del Fondo Monetario Internazionale prevedono, per il 2025, una crescita del PIL modesta sia nella zona euro (1,2%) – con un forte rallentamento da parte della Germania, economia trainante del continente - che in Italia (0,8%). 

Nonostante le aspettative sul 2025 siano dunque cautamente favorevoli, non è possibile ignorare la sussistenza di numerose fonti di rischio: in questo contesto, gli investitori istituzionali si trovano a muoversi lungo il filo della volatilità bilanciando l’allocazione di portafoglio ai nuovi equilibri di mercato. Perché se da un lato permangono le criticità, dall’altra l’offerta e l’evoluzione dei prodotti finanziari sembrano sempre più “su misura” andando a convogliare esigenze gestionali (ottimizzazione rapporto rischio-rendimento), collettive (obiettivi sociali, ambientali e demografici) e, talvolta, normativo/fiscali. Per il 2025, la diversificazione degli attivi si confermerà dunque la parola chiave per rendere i portafogli più resilienti, indipendentemente da ciò che ci riserveranno i mesi a venire.

Attraverso l’analisi delle best experience nazionali e dei contributi dei principali player di mercato, il Convegno di Primavera di Itinerari Previdenziali si propone come un momento di riflessione comune tra gli investitori istituzionali per ribadire il proprio ruolo di protagonisti del cambiamento, per la gestione dell’oggi e – soprattutto – per le opportunità del futuro.


Il convegno è a porte chiuse e la partecipazione strettamente su invito. Per informazioni scrivere a info@itinerariprevidenziali.it

 

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