Il difficile finanziamento del welfare italiano
Convegno di Presentazione della dodicesima indagine sulle entrate fiscali
LOsservatorio sulla spesa pubblica e sulle entrate curato dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali analizza, in base ai dati del MEF e dell'Agenzia delle Entrate, le dichiarazioni dei redditi ai fini IRPEF relative al 2023, presentate allamministrazione nel 2024 ed elaborate a maggio 2025 per importi, tipologia dei contribuenti e territori. Analisi cui si aggiunge inoltre una panoramica delle altre principali imposte dirette e indirette e una loro comparazione alle variabili economiche per gli ultimi 16 anni, al fine di evidenziarne il trend nel tempo. Obiettivo principale dellindagine, giunta alla sua dodicesima edizione, è verificare la sostenibilità del sistema di protezione sociale italiano, e cioè se le entrate da fiscalità generale sono sufficienti a finanziare il nostro welfare relativamente alla spesa per la sanità e per lassistenza sociale a carico dello Stato, delle regioni e degli enti locali.
Dallanalisi emergono alcune scomode verità: non è vero che che l'Italia è un Paese oppresso dalle tasse perché i veri oppressi sono pochi, meno del 20% della popolazione, mentre una parte consistente non solo paga poche imposte ma è anche totalmente a carico della collettività, a partire dalla spesa sanitaria. Il nostro è quindi un Paese con una forte redistribuzione, principalmente a carico dei redditi sopra i 35mila euro lordi lanno che, peraltro, non beneficiano se non marginalmente di bonus, sgravi e agevolazioni e che hanno pochi vantaggi anche dallAUUF, senza un reale controllo della spesa assistenziale che cresce a tassi doppi rispetto alle pensioni. Tutti temi dei quali si discuterà nel corso del convegno organizzato in collaborazione con CIDA, Confederazione Italiana Dirigenti e Alte Professionalità, anche questanno tra i sostenitori della ricerca.