Silver e tecnologia, due mondi sempre più vicini
Smartphone e device digitali sono sempre più spesso nelle mani degli over 50, offrendo interessanti prospettive non solo per l'industria e il settore dei servizi ma anche per il benessere psico-fisico e sociale delle fasce più anziane della popolazione: ecco perché l'invecchiamento non deve temere l'innovazione tecnologica
Con una certa superficialità, si dà forse fin troppo per scontato che il ricorso alla tecnologia sia affare dei nativi digitali e causi viceversa ostilità nella popolazione più senior. Un assunto in buona parte confutato dallultimo Quaderno di Approfondimento Itinerari Previdenziali dedicato alla Silver Economy: presentata lo scorso 30 giugno alla Camera dei Deputati, la pubblicazione indaga infatti grazie allindagine demoscopica realizzata in collaborazione con lAssociazione 50&Più e somministrata da Format Research a un campione di oltre 5mila soggetti - anche il rapporto tra gli over 50 e device tecnologici, restituendo appunto la fotografia di una fascia anagrafica più digitalizzata di quanto si possa pensare, complici anche la pandemia e i relativi lockdown che, tra remote working, videochiamate e acquisti via web, hanno indubbiamente favorito un più ampio ricorso nella vita quotidiana di tutti gli italiani.
Unevidenza confermata anche dalla stessa survey ospitata dal Quaderno, secondo cui COVID-19 ha aumentato la propensione agli acquisti online nel 30,1% degli over 50 e nel 32,2% delle intervistate di sesso femminile. Alla domanda se la pandemia abbia o meno incentivato il ricorso alla tecnologia informatica risponde invece sì, in media, il 26,6% degli intervistati: il 26% degli uomini e il 27,2% delle donne, con punte oltre il 31% tra 50-64enni e tra i lavoratori occupati (34%).
I Silver e la tecnologia: i risultati della survey Itinerari Previdenziali
A livello generale, l85% dei Silver italiani dichiara di possedere uno smartphone, percentuale che tende in ogni caso a scendere di pari passo con lavanzare delletà. Se tra i 50-64enni la quasi totalità degli intervistati possiede un cellulare di tipo smart, tra i 64-75enni la percentuale si attesta all84,8% fino a toccare quota 65,3% tra gli over 75. Non a caso, tra gli ultra75enni è più elevato il numero di quanti non possiedono neppure un telefono mobile (smart o meno che sia).
Strettamente correlato al tema dello smartphone è quello dellaccesso a internet che molti italiani, non solo Silver, operano principalmente attraverso il proprio dispositivo telefonico. E i risultati dellindagine mostrano infatti delle proporzioni tutto sommato simili: tra chi ha 50-64 anni internet viene utilizzato frequentemente nel 90,5% dei casi, fra i 65-74enni il dato è del 80,3%, mentre tra gli ultra75enni è del 61,5%. In questa fascia detà resta comunque una quota rilevante di persone che non lo utilizzano affatto, tanto che un terzo degli over 75 afferma di non aver mai usato internet.
Figura 1 - Il rapporto tra i Silver e la tecnologia
Fonte: Quaderno di Approfondimento Itinerari Previdenziali Silver Economy, una nuova grande economia
Il dato merita attenzione anche per il crescente ruolo esercitato dal web nella gestione del rapporto con la Pubblica Amministrazione, con molti servizi di carattere burocratico-amministrativo ormai fruibili con questa modalità (quando non addirittura esclusivamente online). Due persone su 3 con età compresa tra i 50 e i 64 anni già utilizzano questo canale per comunicare con la PA, valore che scende al 62% nel caso dei 65-74enni e al 57% fra gli over 75; al contrario, tra chi non utilizza device tecnologici, la percentuale più elevata si riscontra tra le fasce anagrafiche più anziane: un ultra75enne su 4 non usa mai questo genere di strumenti, mentre tra i 50-64enni e fra i 65-74enni la proporzione è di circa 1 persona su 5. Se si considera invece la suddivisione per livello di istruzione si rileva, piuttosto prevedibilmente, come la propensione a comunicare con la PA attraverso uno strumento tecnologico cresca di pari passo con titolo di studio e livello di istruzione. Basti pensare che tra chi è in possesso del diploma di scuola media inferiore quasi 4 persone su 10 (38,5%) non utilizzano mai un device per interfacciarsi con la PA, percentuale che scende al 22% fra quelli che hanno il diploma di scuola secondaria di secondo grado e si riduce ulteriormente a circa il 7,5% tra i laureati.
Proprio la penetrazione del digitale obbliga tuttavia a ipotizzare che la quota di persone che utilizza strumenti tecnologici abitualmente sia destinata ad aumentare in modo importante nei prossimi anni, visto che, da un lato, crescerà sempre più il numero di operazioni che si potranno fare (talvolta persino in via esclusiva) tramite questi device e, dallaltro, linvecchiamento della popolazione determinerà lingresso in questa fasce anagrafica di un numero sempre maggiore di persone che hanno già utilizzato la tecnologia per buona parte della loro vita. Due facce della stessa medaglia delle quale però tanto la Pubblica Amministrazione quanto il mondo dei servizi - non solo finanziari, assicurativi, bancari e così via, ma ad esempio anche di tipo ricreativo - non potranno fare a meno di considerare nello strutturare tanto la propria offerta quanto il proprio approccio in termini di marketing e comunicazione.
I Silver e lofferta di informazione: i canali privilegiati
A questo proposito, un ulteriore aspetto che merita di essere approfondito (dato peraltro anche il peso crescente - senza qui entrare nel tema della qualità delle informazioni - di social media, newsletter e quotidiani online) riguarda i canali utilizzati maggiormente dai Silver per restare aggiornati sui temi dellattualità.
Tabella 2 Canali utilizzati per informarsi sullattualità, per genere ed età
Fonte: Quaderno di Approfondimento Itinerari Previdenziali Silver Economy, una nuova grande economia
Scenari e investimenti per il futuro
In conclusione, dal Quaderno di Approfondimento Itinerari Previdenziali si possono ricavare alcuni importanti spunti sullapproccio al ricorso di tecnologia e device digitali anche da parte di una fascia della popolazione che sembra più avvezza a questo mondo di quanto il pensiero comune non vorrebbe. Con alcune significative differenze che non si possono però trascurare, anche ma non solo in relazione alla stratificazione anagrafica: il profilo dominante dei grandi utenti sul piano tecnologico è, infatti, generalmente quello di un over 50 relativamente giovane, con alto livello di istruzione, professionale e reddituale. Come lecito attendersi, sul fronte opposto si collocano invece i più anziani, gli inattivi e i soggetti a bassa scolarità.
E se COVID-19 ha comunque avuto se non altro il merito di avvicinare anche le classi più senior della popolazione alla tecnologia, proprio la familiarità delle fasce più anziane con i servizi tecnologici e digitali anche grazie a dispositivi sempre più user-friendly - potrebbe diventare una chiave di volta negli anni a venire: nel ridefinire il potenziale economico-finanziario della Silver Economy e nel migliorare il benessere degli anziani stessi. Se ben impiegata e declinata sulle particolari esigenze degli over, la tecnologia può infatti aiutare a contrastare fenomeni di isolamento sociale, favorire la cittadinanza attiva e, ancora di più, agevolare presa in carico e cura (anche presso il loro stesso domicilio dove possibile) di anziani affetti da patologie non invalidanti, disabili o non autosufficienti. Ecco perché sarebbe però necessario migliorare le iniziative di inclusione digitale del nostro Paese, iniziative che oggi troppo spesso si fermano ai cosiddetti giovani anziani, trascurando del tutto i più vulnerabili, vale a dire gli over 75.
Mara Guarino e Melania Turconi, Itinerari Previdenziali
18/8/2022