COVID-19 mostra la necessità di un approccio responsabile, anche agli investimenti

L'esperienza "coronavirus" può e deve diventare anche l'occasione per una spinta definitiva verso un approccio sostenibile e responsabile alla finanza, con il duplice obiettivo di creare valore per gli investitori e generare al tempo stesso impatti positivi per l'ambiente e l'intera collettività 

Arianna Magni

Deforestazione, perdita di biodiversità, inquinamento, cambiamenti climatici: da diverso tempo, ormai, molti studi scientifici attestano che ignorare questi aspetti sta causando seri problemi al pianeta e all’umanità. Solo pochi mesi fa (dicembre 2019) un articolo del National Geographic affermava che «gli scienziati temono che la prossima pandemia mortale possa nascere proprio dalle forme di vita che si trovano all’interno dei “polmoni verdi”, polmoni che vengono sempre meno tutelati». Numerose ricerche hanno infatti messo in evidenza lo stretto nesso tra deforestazione e propagazione di malattie infettive dal mondo animale all’uomo di centinaia: la deforestazione crea le condizioni perché un’ampia gamma di virus colpisca l’uomo.

Il coronavirus, che in questo momento sta affliggendo l’intera collettività, sembrerebbe avere una diffusione agevolata dall’inquinamento: lo sostiene uno studio denominato “Relazione circa l’effetto dell’inquinamento da particolato atmosferico e la diffusione di virus nella popolazione” della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) insieme alle Università di Bari e di Bologna. Il paper muove dalla premessa che in letteratura scientifica sia già presente una solida evidenza che correla l’incidenza dei casi di infezione e diffusione virale nella popolazione con l’inquinamento. Si parla nello specifico delle concentrazioni di particolato atmosferico. L’inquinamento funzionerebbe quindi da vettore di trasporto per molti contaminanti chimici e biologici, inclusi i virus (nello specifico i virus si “attaccano”, con un processo di coagulazione, alle piccole particelle solide o liquide e restano in atmosfera per settimane e possono coprire lunghe distanze). Anche uno studio nazionale pubblicato a inizio aprile dai ricercatori della TH Chan School of Public Health dell'Università di Harvard evidenzia un chiaro legame tra esposizione a lungo termine all'inquinamento e tassi di mortalità per COVID-19. Lo studio ha analizzato più di 3.000 contee negli Stati Uniti, scoprendo che livelli più elevati di particelle pm 2.5 minuscole e pericolose nell'aria erano associati a tassi di mortalità più elevati causati dalla malattia.

L’emergenza sanitaria in atto a causa della pandemia, inoltre, ha messo in luce globalmente croniche debolezze del sistema sociale e rischia di allargare fratture già esistenti tra fasce più forti e fasce più deboli della popolazione. La dolorosa esperienza di questo momento ci invita a riflettere su tante questioni di attualità: oltre a quelle legate all’ambiente, ci sono i diritti dei lavoratori per via della sospensione del lavoro in fabbrica o in ufficio a causa della pandemia in corso, la gestione della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, la possibilità di ricorrere allo strumento dello smart working.

Ma pensiamo anche alle questioni sulla fiscalità: chiedere trasparenza fiscale alle aziende porta a una maggior giustizia fiscale, quindi a introiti che gli Stati possono investire in welfare (istruzione, sanità, sostegno delle fasce deboli della popolazione), innovazione e tutela ambientale. La trasparenza fiscale aiuta la crescita e i miglioramenti delle infrastrutture, dello stato di diritto e la fornitura di servizi di base sono parte integrante di un’economia funzionante.

In questo contesto un approccio alla finanza sostenibile e responsabile che, nello scegliere dove indirizzare i propri investimenti, persegua il duplice obiettivo di creare valore per gli investitori e di avere impatti positivi su ambiente e collettività, assume un’importanza più rilevante che mai. Diventa determinante per il futuro di tutti noi approcciare un investimento valutandone anche le dimensioni ambientali, sociali e di governance (ESG). 

In questo frangente, anzi, è emersa forte da parte di alcuni la sollecitazione a considerare nell’investimento sostenibile e responsabile una quarta specifica dimensione, quella dell’H (health), come fattore a sé stante: anche la questione sanitaria va integrata in una visione di sostenibilità. Basti pensare all’accesso ai farmaci per tutti, al diritto universale di ricevere il più alto livello di salute raggiungibile che, a oggi, non è garantito a tutti se, come attesta l’Access To Medicine Index 2018, due miliardi di persone nel mondo non possono ottenere i farmaci di cui avrebbero bisogno. Tra questi milioni di individui, in Paesi a basso e medio reddito, muoiono ogni anno a causa di malattie che non possono curare per mancanza di medicine, vaccini o test diagnostici. 

Etica Sgr ha adottato vent’anni fa, alla sua nascita, proprio questo approccio tridimensionale (ESG) agli investimenti, una proposta che, in questo momento storico, sta vivendo un crescente riconoscimento globale, corroborato dalla transizione verso un’economia resiliente e a basse emissioni di carbonio. Per i prossimi anni sarà sempre più determinante dotarsi per i propri investimenti di un partner finanziario capace di offrire soluzioni di investimento che prendano in considerazione temi come il contrasto all’inquinamento e la tutela ambientale, che escluda dai propri portafogli investimenti in settori come il carbone e il petrolio, e lavori progressivamente a un miglioramento nelle strategie di decarbonizzazione. L’investitore che sceglie l’approccio sostenibile e responsabile contribuisce così a quell’azione dal basso per un vero cambiamento del paradigma economico, con impatti positivi sul pianeta: investire per il proprio futuro può coincidere con l’investire sul futuro del pianeta.

L’investitore sostenibile e responsabile è sempre più attento a scegliere soluzioni che propongono un’accurata selezione di titoli che compongono i portafogli dei fondi e che dimostrano un impegno speciale per la protezione dell'ambiente, dei diritti umani e del buon governo societario. Non solo: una strategia efficace è anche l’engagement, ovvero il dialogo costante tra la società di gestione e il management delle società in cui investono i fondi realizzata attraverso l’esercizio del diritto di voto nelle assemblee degli azionisti, al fine di spingere le aziende verso comportamenti sempre più responsabili. 

In un mondo della finanza sempre più orientato all’ESG l’efficacia dei tanti operatori dipenderà anche dalla trasparenza in ottica di rendicontazione degli impatti ambientali, sociali e di governance degli investimenti, attraverso report e documenti di approfondimento a disposizione di investitori e stakeholders

Anche in momenti difficili come quelli che stiamo vivendo, Etica Sgr conferma il proprio impegno nelle attività di analisi ambientale, sociale e di governance, nel costante monitoraggio del rischio finanziario e del rischio ESG dei propri fondi e, più in generale, in tutte le attività che la vedono attrice sia dal punto di vista economico-finanziario, sia da quello etico e valoriale.

Arianna Magni, Head of Institutional and International Business Development Etica Sgr

21/4/2020

 

 
 
 

Ti potrebbe interessare anche