L'economia circolare e la sublimazione del concetto di sostenibilità
Come gestire un patrimonio e al contempo sostenere iniziative di impresa che impattino positivamente sul benessere socio-economico del Paese? La sostenibilità e il rating ESG come parametri di gestione del rischio di portafoglio
La sostenibilità in ambito finanziario risponde a una definizione molto precisa ripresa anche da Borsa italiana. Quando si parla di investimento sostenibile e responsabile, ci si riferisce a unopportunità di allocazione di risorse che mira a creare valore per linvestitore e per la società nel suo complesso attraverso una strategia di investimento orientata al medio-lungo periodo che, nella valutazione di imprese e istituzioni, integra lanalisi finanziaria con quella ambientale, sociale e di buon governo (rating ESG).
Un prodotto di investimento sostenibile deriva quindi dallelaborazione di un protocollo di ricerca e analisi in grado di assegnare un valore allazienda non solo in funzione a parametri bilancistici e finanziari, ma anche in base alla solidità del modello di business, che è a propria volta fortemente influenzata da elementi di carattere extra finanziario quali:
- il rispetto dellambiente (E),
- la capacità dellazienda di incidere in modo responsabile nel contesto sociale di riferimento (S),
- la trasparenza con cui il modello di business viene governato secondo regole chiare (G).
Lelaborazione di un modello di analisi ESG che sia approfondito, standardizzato, non influenzabile da valutazioni soggettive e che contribuisca a definire e assegnare un rating, consente di maturare unopinione chiara e completa in merito alla solidità dellazienda.
Come anticipato, del resto, il rating ESG (Enviroment, Social, Governance), non risponde a valutazioni soggettive ma, per assumere i connotati di un vero e proprio misuratore di rischio, deve rispondere a un percorso di analisi fatto di regole e procedure chiare e trasparenti. Il mercato degli operatori di rating ESG annovera realtà che hanno investito in questa direzione arrivando a ottenere addirittura una certificazione ISO 9001 applicata al protocollo di ricerca. Tra questi, anche lesperienza di ECPI Group, index provider in ambito ESG che, per prima in Europa, ha ottenuto tale certificazione.
Il rating ESG, si configura quindi come un indispensabile complemento di analisi del rischio aziendale che, affiancandosi al rating tradizionale, legato al merito creditizio delle aziende, si pone alla base della costruzione di soluzioni di investimento innovative e sostenibili.
Gli investimenti sostenibili (ESG) riguardano ogni asset class (azionaria e obbligazionaria), ogni strategia di gestione (attiva, passiva), ogni declinazione geografica o tematica. A riprova di ciò, è sufficiente riferirsi al panorama di indici ESG resi disponibili da tutti i principali Index Provider internazionali (MSCI, FTSE, S&P, ECPI, Solactive, ecc.) che nel tempo hanno affiancato alla loro offerta di indici tradizionali, le versioni ESG degli stessi. E, visto che gli strumenti a disposizione (rating ESG, indici ESG, strumenti di valutazione ESG, analisi di impatto, ecc.) sono ormai diffusi, facilmente accessibili e testati, gli investitori non sono più disponibili a internalizzare porzioni di rischio a causa della mancanza di controllo ESG da parte dei gestori.
Seguire un paradigma di investimento che non sia solo quello della massimizzazione della performance con il minimo rischio implica usare in modo più responsabile gli strumenti proposti dalla finanza di mercato, partendo proprio dalle sue fondamenta, e cioè dal modello di Harry Markowitz (e da quelli più generali legati al concetto di minima varianza). Occorre in altre parole utilizzare tali modelli in modo virtuoso inserendo nella dimensione del controllo del rischio, dei parametri qualitativi (ESG) che, dialogando in modo coordinato con quelli più tradizionali di natura matematico statistica (minima varianza), incidono sul beta di portafoglio rendendolo intelligente (smart beta).
Ed è proprio in questa sequenzialità logica che si inserisce la proposta degli operatori più attenti alle dinamiche finanziarie recenti:
- i grandi temi di natura macroeconomica e sociale condizionano inevitabilmente i flussi di investimento;
- le imprese che in modo virtuoso e sostenibile (ESG) sanno meglio interpretare i cambiamenti di natura macroeconomica e sociale, sono quelle che possono beneficiare dei maggiori trend di crescita;
- queste imprese, laddove inserite in portafogli di investimento, restituiscono solidità e performance nel lungo termine.
È quindi possibile ricostruire un percorso virtuoso di investimento partendo dalla consapevolezza che la valutazione del rischio ESG porta con sé unevidente opportunità laddove sussista la capacità di individuare quei contesti industriali, quei settori e quelle aziende che meglio sanno gestire questo rischio.
Ora, senza in alcun modo negare il ruolo originario della finanza di mercato, che deve essere sempre salvaguardato perché essenza della missione di chi gestisce portafogli finanziari, va tuttavia rilevata la necessità che la finanza assolva anche un ruolo di sostegno delleconomia reale e che, in tale contesto, contribuisca a sostenere quei settori che in modo evidente sono coinvolti in cambiamenti strutturali di tipo macro e di natura socio-economica.
Gestire un patrimonio e, al contempo, sostenere iniziative di impresa coinvolte in grandi trend socio-economici strutturali che impattano positivamente sul benessere dellindividuo, innesca un circolo virtuoso che consente di elevare di un grado il ruolo della funzione finanza che si libera da unimmagine prettamente speculativa per assumere una caratteristica più costruttiva.
In altre parole per innescare un circolo realmente virtuoso, è opportuno legare il paradigma dellimpresa sostenibile a quello di impatto tematico, creando così un vettore a due forze che, in modo sinergico, guidano verso la selezione di aziende le quali non solo sono destinate a rimanere in economicità nel tempo, ma che sono anche virtuose in quanto dotate di modelli di business sostenibili.
Leconomia circolare e la sublimazione del vettore a due forze: sostenibilità e impatto tematico
Nel corso dellultimo biennio, si è assistito a unaffermazione degli indici ESG che hanno assunto declinazioni tematiche in grado di enfatizzare il concetto di sostenibilità.Tra tutti i temi finanziariamente investibili e valutabili con lausilio di indici ESG tematici, quello che sintetizza in modo assolutamente completo i paradigmi a cui si richiama lacronimo ESG, è quello dell'economia circolare.
Il concetto di economia circolare ha assunto nel corso degli ultimi anni unimportanza fondamentale nel dare una risposta alla crisi del modello economico tradizionale lineare basato su uno schema che prevede lestrazione delle risorse, la loro lavorazione, il consumo di beni e servizi prodotti e il loro relativo smaltimento (take make dispose). Un sistema che si basa sulleconomia circolare, invece, può consentire di diminuire lo spreco di risorse non più illimitate, data la crescita esponenziale nella loro domanda, in quanto prevede che tutte le attività, a partire dallestrazione e dalla produzione, siano organizzate in modo che i rifiuti diventino risorse per nuovi cicli produttivi (reduce reuse recycle).
Secondo la definizione della Ellen MacArthur Foundation, con l'espressione "economia circolare" si definisce uneconomia pensata per potersi rigenerare da sola e che mira a mantenere lutilità di prodotti, componenti e materiali conservandone il loro valore. I principi delleconomia circolare secondo la fondazione Ellen MacArthur sono quindi tre:
- Preservare e aumentare il valore delle risorse naturali controllando luso delle materie prime finite e bilanciando i flussi di energie rinnovabili
- Ottimizzare il rendimento delle risorse facendo circolare i prodotti, i componenti e i materiali al massimo grado di utilizzo sia nel ciclo tecnologico che biologico
- Incentivare lefficacia del sistema individuando ed eliminando progettualmente le esternalità negative.
Le opportunità provenienti dalla circolarità variano notevolmente a seconda dei settori industriali, delle aziende e delle relative catene di valore. L'esperienza ECPI ci consente però di riscontrare una serie di aree tematiche in cui rilevare settori particolarmente esposti al tema della circolarità.
Tema del circular supplies e, in tale ambito, i seguenti settori:
- Renewable Energy Generation
- Renewable Energy Equipment & Service
- Biofuels
- Fuel Cells
Tema del resource recovery e, in tale ambito, i seguenti settori:
- Waste Management
- Environmental Services & Equipment
- Pollution Control
Tema del product life extention e, in tale ambito, i seguenti settori:
- Apparel & Textiles
- Automotive, Machinery
- Chemicals, Packaging
- Electrical Equipment
- Metals & Mining
- Manufacture Goods
Tema del sharing platform e, in tale ambito, i seguenti settori:
- Hardware
- Semiconductors
- Shared Services
Tema del product as a service e, in tale ambito, i seguenti settori:
- Software
- Technology Services
- Cloud computing
- Leasing Services
- Shared goods
La selezione di emittenti (aziende), che ne è derivata, ha oltretutto consentito di calcolare un indice che rende effettivamente investibile il tema della circolarità dal punto di vista finanziario, conservando tutte le caratteristiche tipiche di un indice finanziario, nel rispetto delle regole ESMA e nella salvaguardia di tutti i parametri di investibilità e liquidità degli emittenti, e rispondendo dunque alle esigenze di ogni strategia di investimento.
Michele Calcaterra, Chairman e CEO ECPI Group
3/12/2018