Fondi pensione, cosa potrebbe incrementare i rendimenti a lungo termine
I rendimenti a 10 anni dei comparti azionari dei fondi aperti censiti dal Comparatore Itinerari Previdenziali sono positivi, ma comunque al di sotto delle prestazioni storiche di lungo periodo: un'occasione per riflettere sugli attuali scenari economico-finanziari
Nei primi 11 mesi di questanno, i fondi pensione aperti a indirizzo azionario hanno evidenziato un apprezzamento medio del valore della quota del +13,7%, mentre i comparti prevalentemente obbligazionari hanno accumulato un guadagno medio del +5,6%. Questi ottimi risultati sono quelli che si possono ricavare in base ai NAV al 30 novembre scorso disponibili nel Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali.
Da notare come il gap sia confermato anche se si mettono i rendimenti in prospettiva di lungo termine. Infatti, sulla distanza dei 10 anni, per la precisione dal 31 dicembre 2014 al 30 dicembre 2024, il rendimento medio dei fondi pensione aperti azionari ha contabilizzato un rialzo medio del +61,1%, pari al +4,8% annuo composto. Nel caso invece dei fondi pensione aperti obbligazionari, il guadagno medio decennale si è attestato a +6,5%, ovvero allo 0,6% annuo composto. Tuttavia, benché sensibilmente superiore a quella obbligazionario, il rendimento delle linee azionarie è stato piuttosto limitato soprattutto se confrontato con le prestazioni storiche di lungo periodo.
In particolare, osservando i rendimenti annualizzati dal 1900 al 2023 per gli Stati Uniti (il mercato finanziario con la più lunga serie storica e punto di riferimento a livello internazionale), si può constatare come gli investimenti azionari vantino un guadagno annuo composto reale (al netto dellinflazione) del +6,5%, contro il +1,7% dellobbligazionario: dinamica sostanzialmente identica anche per il periodo 2004-2023, in cui lazionario ha segnato un +6,6% annuo composto reale contro il +1,5% dellobbligazionario.
Queste performance confermano che, per ricavare rendimenti maggiorati, i sottoscrittori europei di fondi pensione hanno dovuto orientarsi sugli asset in dollari USA, in particolare quelli del mercato azionario. Una tendenza che potrà essere interrotta soltanto se lUE deciderà di procedere con ununione dei mercati dei capitali. Un ambiente come quello delineato da Mario Draghi nel suo recente Rapporto, in cui si disegna un percorso di stimolo alla crescita in tutta l'UE in modo che l'Europa aumenti la propria competitività, incrementi gli investimenti e migliori la produttività.
Leo Campagna
3/1/2025