Gli investitori istituzionali siano protagonisti della ripresa economica

Oggi più che mai la finanza può e deve supportare l'economia reale con strumenti semplici ed efficaci, che consentano agli investitori istituzionali di giocare un ruolo essenziale nella rinascita del Paese: una sfida nella quale anche politica e asset manager sono chiamati a fare la loro parte per un auspicabile, e necessario, cambio di passo 

Claudio Nardone

Per quanto sia ancora difficile fare delle stime, sappiamo ormai che i contraccolpi sull'economia reale dell'emergenza sanitaria in Italia sono già pesantissimi: si stima una riduzione del PIL a doppia cifra nel 2020 e alcune previsioni vedono in circa il 30% le PMI italiane che potranno essere interessate da procedure di ristrutturazione dei debiti o di fallimento. 

L'impegno profuso dal governo italiano appare significativo: 400 miliardi di euro di interventi e garanzie pubbliche, che se SACE, le banche e gli intermediari abilitati riusciranno a gestire in modo rapido ed efficiente, saranno sicuramente di aiuto per una prima fase di sopravvivenza delle imprese. Il decreto "Rilancio" ha stanziato una quota significativa di fondi per le piccole imprese e prevede alcuni contributi a fondo perduto per le aziende con un fatturato fino a 5 milioni. Tuttavia tende a coprire solo una piccola parte delle perdite delle imprese e l’intervento è molto meno robusto di quanto previsto dal modello tedesco o statunitense. 

Complessivamente è comunque uno sforzo straordinario, ma la gran parte degli aiuti rappresentano nuovo debito che andrà a finanziare la maggior parte delle perdite delle imprese. Occorre quindi che l'azienda sia in grado di riprendere un cammino virtuoso e generare margini positivi per consentirne il rimborso. Una volta superata la fase critica di sopravvivenza, le aziende dovranno ripartire e finanziare, con tutti gli strumenti disponibili, la ricostruzione del capitale circolante, la realizzazione di investimenti in innovazione e tornare ad essere competitive. 

Per fare questo gli strumenti di finanziamento alternativi, smart e tecnologici, come ad esempio l'invoice financing, il factoring digitale, il direct lending, potranno trovare maggiore spazio rispetto al passato. L'utilizzo dei fondi di direct lending rappresenta una leva molto importante che potrebbe intervenire in parallelo al canale bancario tradizionale. 

In questa fase, oltre a quanto lo Stato sta già facendo e potrà fare in futuro, è fondamentale il ruolo che gli investitori istituzionali potranno e dovranno avere nella rinascita del Paese. Fondi pensione, Casse di Previdenza, Fondazioni bancarie, Compagnie di Assicurazione e asset manager hanno da tempo iniziato, timidamente, a rivolgere attenzioni alla finanza alternativa, a strumenti illiquidi ma che investono nell'economia reale con un obiettivo di medio lungo termine. Ora è auspicabile un cambio di passo. Ognuno dovrà fare la propria parte:

  • gli asset manager nell'ideare e proporre fondi di investimento alternativi (FIA) che siano adeguati rispetto alle necessità degli investitori e che abbiano un impatto positivo concreto sull’economia reale: FIA di credito, private equity, private debt, real estate;
     
  • il governo con interventi che mirino ad abbassare la soglia di investimento per gli investitori privati, il lancio di un PIR (specializzato in PMI) per investire direttamente o tramite FIA illiquidi e a medio-lungo termine;
     
  • gli investitori istituzionali, che possono e devono ampliare in modo sensibile l'allocazione dei loro patrimoni gestiti, pari a oltre 860 miliardi di euro (circa il 40% del nostro PIL), in investimenti diretti o indiretti (tramite la sottoscrizione di FIA) nell'economia reale. 

La finanza oggi più che mai deve supportare l'economia reale con strumenti semplici ed efficaci. Come Sagitta SGR siamo profondamente convinti di questo e abbiamo sviluppato alcune soluzioni che vanno proprio in questa direzione, coniugando la necessità di finanziare le PMI con la richiesta di investimenti in economia reale e generare profitti superiori per gli investitori.

Claudio Nardone, Amministratore Delegato Sagitta SGR

21/5/2020

 
 
 

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