Il contributo delle infrastrutture nei portafogli degli investitori istituzionali

Ciclo economico, obiettivi di rendimento e sostegno all'economia reale: quale il contributo degli investimenti in infrastrutture private nei portafogli degli investitori istituzionali e, in particolare, dei fondi pensione europei? 

Gianluca Minella

Un recente studio di Mercer evidenzia come a oggi, i portafogli dei fondi pensione europei siano mediamente composti per il 52% da obbligazioni, per il 27% da azioni, e come le asset class alternative abbiano raggiunto il 18% del totale. Dai dati Preqin emerge inoltre che per il 2019 le infrastrutture private rimangono l’asset class alternativa preferita dagli investitori istituzionali. Circa il 35% del campione di investitori istituzionali intervistati prevede di aumentarne il peso nel proprio portafoglio. In media, DWS stima (stima da database Preqin, aprile 2019) che a oggi le infrastrutture private rappresentino circa il 3% del totale dei portafogli degli investitori istituzionali, ma che l’obiettivo sia quello di raggiungere circa il 6% nei prossimi anni.

Allocazione strategica di portafoglio, fondi pensione

Profilo storico rendimenti fondi pensione

Accanto agli obiettivi di sostegno dell’economia reale, la ragione della popolarità degli investimenti in infrastrutture è da ricercarsi in un profilo di rischio-rendimento attraente, supportato dalla possibilità di investire in asset come ad esempio gli aeroporti, o le reti di trasmissione e di energia, caratterizzati dalla distribuzione di elevati dividendi e da una performance che può essere indipendente dal ciclo economico, traducendosi in una minore volatilità dei rendimenti rispetto ad altre asset class nel lungo periodo. La minor rischiosità dell’asset class infrastrutture è stata riconosciuta anche attraverso la riduzione dei requisiti di capitale per le assicurazioni in ambito Solvency II. 

Utilizzando come base di analisi i dati di Mercer relativi alla composizione del portafoglio dei  fondi pensione europei, è possibile simulare il profilo storico di rischio rendimento con un'allocazione in infrastrutture private pari al 3% ed al 6%. Tale analisi dimostra come un incremento dell’allocazione alle infrastrutture private dal 3%  al 6% abbia storicamente generato un impatto positivo in termini di rendimento e di volatilità, e dunque un miglioramento del profilo di rischio/rendimento del portafoglio. 

Dal punto di vista del ciclo economico, l’ultima decade ha rappresentato un periodo di marcata espansione, ma oggi l’economia globale appare in rallentamento, destando dubbi in alcuni circa la maturità dell’attuale ciclo di mercato. Per altri, proprio il potenziale rallentamento della crescita potrebbe essere alla base di politiche monetarie destinate a restare espansive.

In entrambi i casi, le infrastrutture possono risultare utili per i portafogli degli investitori, rappresentando un'asset class difensiva con fondamentali di performance protetti dalla volatilità del contesto economico di mercato, sostenuti dalla stabilità dei flussi di cassa nel lungo termine e da benefici di diversificazione. Tale stabilità può essere supportata da profili di domanda inelastici a variazioni del ciclo economico. Si pensi ad esempio ai servizi di trasporto ferroviario. In altri casi, come le società di trasmissione elettrica il rendimento è regolato e dunque indipendente dai volumi di utilizzo dell’infrastruttura stessa.

Storicamente, le infrastrutture hanno inoltre generato rendimenti correlati all'inflazione, grazie all'indicizzazione dei rendimenti all’inflazione mediante la regolamentazione, o al supporto di un marcato potere contrattuale nella determinazione dei prezzi.

In aggiunta, in un potenziale, protratto contesto di tassi bassi, e dunque di rendimenti ridotti per quanto concerne le asset class tradizionali, la componente di dividendi rappresenta un beneficio netto offerto dal comparto delle infrastrutture private. L’investimento in tale asset class è comunque complesso e non esente da rischi, necessitando di asset managers con esperienza consolidata e prolungata nel settore per ottimizzare il profilo di rischio/rendimento dell’investimento. Negli ultimi anni, la diffusione di indici e strumenti di benchmarking per le infrastrutture ha generato maggiore trasparenza circa la performance storica dell’asset class e la valutazione dei player nel mercato. Con la crescita dell'asset class si è inoltre assistito a un notevole sviluppo del mercato secondario, a supporto del profilo di liquidità dell’investimento. 

Gianluca Minella, DWS Research Alternatives & Real Assets

28/5/2019 

 
 
 

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