La lunga strada verso Net Zero
Il raggiungimento del traguardo Net Zero è senza dubbio, oltre che una necessità per la sostenibilità del nostro Pianeta, anche un'occasione di investimento e di crescita per l'intera economia: alcuni spunti di riflessione su consumi e produzione di energia in Italia e nel mondo
Quando si parla di transizione energetica occorre aver ben chiaro di cosa si tratta. Significa modificare in modo sostanziale il mix energetico, cioè il modo con cui si produce energia nel mondo. Attenzione: energia, non solo quella elettrica ma quella totale, che usiamo nei trasporti, nel riscaldamento e raffreddamento degli edifici, nei processi industriali.
Il mix energetico
Ma come viene prodotta lenergia nel mondo, in Europa ed in Italia? Per semplicità raggruppiamo le diverse fonti di energia in tre gruppi: fossili, rinnovabili e nucleare.
Figura 1 Consumi energetici e produzione elettrica in Italia, Europa e nel mondo
Fonte: IEA 2022 (Dati 2020 e 2021)
Sulla base dei più recenti dati forniti da IEA (International Energy Agency), lItalia genera con le rinnovabili oltre il 40% dellenergia elettrica ma solo il 21% dei consumi energetici totali. Rispetto agli altri Paesi europei ed extra europei non utilizziamo energia nucleare e abbiamo inizialmente investito in rinnovabili tramite lidroelettrico. La sfida della transizione energetica significa modificare sostanzialmente lattuale mix energetico.
Gli obiettivi della politica energetica
Si parla del trilemma della politica energetica: conciliare gli obiettivi legati alla lotta ai cambiamenti climatici con quelli di costo e di indipendenza geopolitica.
Figura 2 Il trilemma della politica energetica
Fonte: Tages Capital SGR
Nel passato sembravano obiettivi inconciliabili. Ma dopo COVID-19 e la guerra in Ucraina tutto sembra convergere verso le rinnovabili come soluzione del trilemma: non emettono CO2, non hanno materia prima da importare, hanno attualmente il costo più basso di tutte le altre fonti. Quindi tutto facile? No, non è così semplice: il maggior peso delle rinnovabili nel mix produttivo comporta la necessità di stoccaggio dellenergia elettrica prodotta in momenti diversi dai picchi di consumo, reti intelligenti, comunità energetiche e quindi investimenti ancillari ma soprattutto la consapevolezza che le rinnovabili richiedono altre fonti complementari.
Gli obiettivi di politica energetica dellUE
LUnione Europea ha varato da tempo politiche di decarbonizzazione, di indipendenza energetica e stabilizzazione del costo dellenergia estremamente ambiziose. Si tratta, da un lato, di elettrificare vasti settori delleconomia e, dallaltro, di produrre la maggior energia richiesta essenzialmente con le rinnovabili, in particolare con il solare.
Figura 3 La capacità elettrica dellUnione Europea
Fonte: McKinsey, Elettricità Futura
Il settore che andrà elettrificandosi sempre di più e velocemente è quello dei trasporti, ma anche nei consumi del settore immobiliare e industriale, in particolare nei settori hard to abate stiamo già assistendo ed assisteremo a significativi aumenti delluso dellelettricità come fonte di energia rispetto a oggi. Questa elettricità dovrà essere ricavata principalmente dalle rinnovabili, che arriveranno all87% della capacità elettrica installata nellUnione Europea.
Gli obiettivi dellItalia al 2030
Per raggiungere gli obiettivi in Italia al 2030 non abbiamo grandi alternative: il nucleare di nuova generazione sarà disponibile nel prossimo decennio, almeno tra 10/15 anni, i biocarburanti inizieranno ad avere un peso, ma ancora marginale in quanto limitato dal feedstock, lidrogeno è ancora in fase sperimentale e ha un costo molto elevato, a breve quindi avrà limitato utilizzo e scarso impatto sul mix complessivo. Per cambiare il mix energetico la soluzione immediata è il ricorso a un aumento delle installazioni rinnovabili. Il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) parla di 9GW allanno per i prossimi 10 anni per raggiungere in Italia gli obiettivi in linea con il piano europeo. Un obiettivo tecnicamente realizzabile ma che si scontra con la lentezza dei processi autorizzativi, per cui è cruciale la rapida implementazione del decreto Aree Idonee e di altri strumenti legislativi che facilitino linstallazione di nuovi impianti.
Se gli obiettivi fossero realizzati al 2030 lItalia avrebbe ridotto sostanzialmente lincidenza degli idrocarburi nel settore elettrico. Anche se per pura ipotesi realizzassimo solo la metà degli obiettivi, avremmo comunque una maggioranza di rinnovabili nella generazione elettrica.
Figura 4 Mix di produzione elettrica e consumi energetici totali a confronto
Fonte: Italy for Climate, Scenario PNIEC 2030
La strada verso il 2050, anno del Net Zero
La UE indica un obiettivo di rinnovabili nel mix elettrico molto elevato che corrisponde a una generazione da rinnovabili pari al 75% della generazione elettrica totale. E per raggiungere gli obiettivi di elettrificazione delleconomia occorrerà raddoppiare in 20 anni la generazione elettrica. Ma anche se raggiungessimo tutti questi obiettivi il peso delle altre fonti nel mix sarebbe ancora di circa il 25% .
Figura 5 Il mix di produzione elettrica nel 2030 e nel 2050
Fonte: Tages Capital SGR
Chi occuperà lo spazio non presidiato dalle rinnovabili?
Le rinnovabili hanno un costo fortemente competitivo rispetto a tutte le altre fonti. Ma da qui al 2050 molte cose succederanno e i costi di molte fonti che ora paiono fuori mercato scenderanno. È azzardato fare previsioni di costo a così lungo termine. Ma occorre tenere aperte e percorrere tutte opzioni tecnologiche. Un mix energetico diversificato è certamente auspicabile sia dal punto di vista ambientale che strategico per lItalia e lUnione Europea.
Figura 6 I costi delle fonti energetiche
Fonte: Bloomberg
Investitori specializzati in questo settore come Tages Capital SGR sono sempre molto attenti alle evoluzioni tecnologiche, occasioni di investimento ma anche di crescita per lintera economia.
Umberto Quadrino, Presidente Tages Spa e
Direttore Investimenti Infrastrutture Tages Capital SGR
2/11/2023