Obbligazionario globale: nel 2025 aumenta la dispersione dei rendimenti

Se negli ultimi anni i rendimenti obbligazionari sono stati piuttosto omogenei sui mercati globali, nel 2025 si dovrebbe assistere a un maggior grado di dispersione: per questo, con le sue divergenze a livello sia geografico che settoriale, l'obbligazionario globale offre un interessante punto d'ingresso per gli investitori

a cura di Payden & Rygel

Con l’aumento dell’incertezza e della volatilità, aumentano anche le opportunità nell’obbligazionario globale, dove oggi i rendimenti si aggirano intorno all’estremità superiore dell’intervallo che ha caratterizzato gli ultimi due decenni, anche se leggermente in calo rispetto ai livelli record del 2023. Proprio questi rendimenti elevati offrono un “cuscinetto” contro il rischio di mercato: se l’inflazione dovesse rimanere contenuta e i tassi dovessero diminuire, i rendimenti totali dei global bond dovrebbero aumentare; viceversa, nell’ipotesi di un’accelerazione dell’inflazione e di un aumento dei tassi, la componente di interessi rappresenterebbe un’ottima protezione contro il calo dei valori obbligazionari. Anche la divergenza di performance tra le diverse regioni geografiche offre opportunità per i gestori attivi e, al netto dell’imprevedibilità delle mosse della nuova amministrazione statunitense, per il 2025 continuiamo a prevedere condizioni macroeconomiche favorevoli e un'inflazione moderata. Tuttavia, le minacce di guerra commerciale, unite alla più rigorosa applicazione della legge sull’immigrazione negli USA e ai drastici tagli alla spesa pubblica, contribuiscono ad alimentare il clima di forte incertezza, con potenziali conseguenze sulla crescita e sull’inflazione ancora da chiarire. 

In periodi di stress sui mercati come quello che stiamo attraversando, la diversificazione continua a rappresentare un elemento fondamentale per la strategia di portafoglio e, come Payden & Rygel, la nostra preferenza va alle obbligazioni societarie dei Paesi Sviluppati, oltre che ad alcune attività cartolarizzate di qualità superiore e ad alcuni comparti dei mercati emergenti. A oggi restiamo ottimisti sul credito di qualità superiore, ma portiamo avanti una gestione del rischio improntata alla liquidità e alla diversificazione, prediligendo titoli short duration ed evitando quei settori iperesposti alle politiche tariffarie, come l’industria automobilistica e quella energetica. Le obbligazioni di Stati Uniti, Regno Unito e di alcuni Paesi emergenti, come Thailandia e Messico, offrono rendimenti all-in interessanti, soprattutto nella parte anteriore della curva. A livello settoriale, manteniamo una view positiva sui titoli del settore bancario e finanziario in generale, dati i bilanci solidi e l'esposizione diversificata, oltre che su alcune parti del settore immobiliare. Le banche, in particolare, sono ben posizionate per trarre vantaggio dall’aumento del margine di interesse netto a seguito dei tassi d’interesse elevati. 

Per quanto riguarda i flussi di investimento, stiamo già assistendo ad alcuni deflussi dagli Stati Uniti verso l'Europa, un movimento che la crescita dei rendimenti nel Vecchio Continente potrebbe accelerare, invertendo il trend che i mercati USA hanno registrato nell’ultimo decennio. Per il 2025 prevediamo anche un aumento delle emissioni, guidato dagli emittenti governativi europei che dovranno finanziare nuovi costi per infrastrutture e difesa. A ogni modo, le emissioni varieranno in modo significativo da un mercato all'altro, creando ottime opportunità per i gestori attivi. Se negli ultimi anni i rendimenti obbligazionari sono stati piuttosto omogenei sui mercati globali, nel 2025 si dovrebbe assistere a un maggior grado di dispersione. Per questo, con le sue divergenze a livello geografico e settoriale, il mercato obbligazionario globale offre oggi un interessante punto d’ingresso per gli investitori. 

Paul Saint-Pasteur, gestore del Team Global Fixed Income Payden & Rygel

8/5/2025


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