PIP, il primo semestre dell'anno meglio del 2023

Malgrado il piccolo rallentamento registrato proprio nell'ultimo trimestre, i primi sei mesi dell'anno sono stati piuttosto positivi per i PIP: +5,7% il rialzo da inizio anno registrato dalle unit linked censite dal Comparatore Itinerari Previdenziali

Leo Campagna

Nonostante un certo rallentamento nel corso degli ultimi tre mesi, il primo semestre 2024 delle unit linked collegate ai PIP censiti nel Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali ha chiuso con performance nettamente in positivo. Grazie al guadagno di giugno (+1,0% in media), il rialzo da inizio anno si è attestato a quota +5,7%, un livello peraltro superiore a quello del primo semestre dello scorso anno (+4,6%).

Questo miglioramento è ancora più tangibile tra le linee azionarie (+8,8% nel 2024 rispetto a +6,7% nel primo semestre 2023), tra le linee bilanciate (+5,6% contro +4,4%) e quelle flessibili (+4,7% rispetto a +3,8%). Al contrario, le linee obbligazionarie e garantite hanno evidenziato rendimenti semestrali (+0,8% il dato medio) inferiori a quello dello stesso periodo del 2023 (+1,6%). 

Come abbiamo già avuto modo di spiegare, da inizio anno la vera delusione è stata l’andamento del mercato obbligazionario che, dopo aver chiuso in sensibile rialzo il 2023 incorporando forti aspettative di taglio dei tassi da parte della Federal Reserve statunitense, ha ritracciato una volta constatato che la Banca Centrale USA non ha nemmeno avviato il ciclo di taglio dei tassi (e nemmeno è chiaro quando possa iniziarlo). La  buona notizia, per l’universo obbligazionario e per chi vi è investito, è che si è ormai entrati nella fase di ribasso dei tassi (con la BCE che ha deciso il primo nell’ultimo meeting di giugno) e quindi, partendo da rendimenti che si collocano nella parte più alta da oltre 15 anni, è sempre più probabile che al flusso cedolare si possa aggiungere anche un capital gain delle quotazioni. 

In quest’ottica, appare alla portata il risultato registrato dalle unit linked obbligazionarie e garantite nel secondo semestre 2023 (+3,4% in media). Al contrario, le performance archiviate dalle unit linked flessibili (+3,2%), bilanciate (+4,4%) e azionarie (+4,6%) nei secondi sei mesi dello scorso anno sembrano al momento meno facili da ripetere nella seconda parte di questo 2024. 

Leo Campagna

19/7/2024 

 
 

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