Private Markets: un panorama in evoluzione. Strategie di investimento, rischi e opportunità

Goldman Sachs Asset Management ha recentemente effettuato un sondaggio tra i propri clienti dove è emerso che l'interesse degli investitori per il segmento dei Private Markets continua nonostante il mercato registri un calo nell’attività di raccolta; con le strategie di Secondaries, Private Credit e Infrastructure viste come le principali opportunità di crescita

a cura di Goldman Sachs Asset Management

Negli ultimi anni, il segmento dei Private Markets ha visto una crescita considerevole, raggiungendo nuovi record. L’attività di raccolta, di dealmaking e le distribuzioni hanno raggiunto nuovi massimi dopo la pandemia di COVID-19. Tuttavia, il recente aumento dei tassi d’interesse globali ha portato a un calo significativo delle attività di dealmaking e finanziamento, determinando un livello di dry powder, ovvero di liquidità da investire, senza precedenti. Nonostante lo scenario delineato, l’ottimismo degli investitori sulle opportunità di investimento offerte dai Private Markets rimane solido e in aumento rispetto allo scorso anno. Questo è uno dei principali dati emersi dal nostro Private Markets Diagnostic Survey 2023, che offre una panoramica del sentiment macroeconomico, delle strategie di allocazione e delle prospettive future sui Private Markets, raccogliendo le view di oltre 200 Limited Partner (LP) e General Partner (GP) attivi in diversi settori dell'industria, intervistati tra giugno e luglio 2023. Difatti, il 64% degli intervistati ritiene che nel 2023 siano presenti migliori opportunità di investimento rispetto al 2022, mentre il 22% ha dichiarato che le condizioni di investimento si stanno stabilizzando. Pur riconoscendo che il segmento dei Private Markets costituisca un ruolo importante nei portafogli degli investitori e nonostante le recenti preoccupazioni riguardo a una possibile allocazione eccessiva, dalla survey emerge che una percentuale maggiore di LP intervistata risulta ancora sottoallocata.

L’indagine di Goldman Sachs ha raccolto informazioni su 3 principali argomenti, tra cui la geopolitica e il sentiment macroeconomico, le preferenze di allocazione settoriale e strategica e le prospettive di fundraising e attività del mercato.

 

Sentiment del mercato e principali rischi percepiti

Secondo quanto emerso dal sondaggio, le principali preoccupazioni degli investitori risiedono in fattori macroeconomici e geopolitici piuttosto che legati ai mercati finanziari. Gli intervistati potevano indicare più rischi e hanno infatti indicato tra i rischi più rilevanti: recessione economica (48%), conflitti geopolitici (46%), inflazione (43%) e tassi di interesse (37%). Nello specifico, il 77% si aspetta una recessione negli Stati Uniti nei prossimi due anni, con circa un quarto di questi che prevede una recessione entro la fine dell’anno. Un quadro ancora più pessimistico per l’Eurozona, con il 90% degli intervistati che si attende una recessione nel prossimo biennio, di cui il 42% entro il 2023. Anche le preoccupazioni su tassi e inflazione variano a seconda delle aree geografiche: negli Stati Uniti, il 49% degli intervistati prevede un aumento dei tassi nei prossimi mesi, mentre il 45% afferma che i tassi rimarranno invariati. A livello globale, la prospettiva si inverte, con il 51% che prevede tassi invariati e il 40% tassi ancora più alti. Per quanto riguarda l’Eurozona invece, addirittura il 63% degli intervistati stima un aumento dei tassi. 

 

Strategie e prospettive di allocazione ai Private Markets

Un aspetto chiave emerso dalla survey riguarda le allocazioni degli LP, che continuano a riconoscere l’importanza del rimanere investiti nei private markets nonostante un’inflazione più elevata e timori di recessione in aumento. Gli intervistati hanno rivelato le loro attuali allocazioni tra le principali asset class, tra cui: Buyout (12,2%), Private Credit (10,1%), Real Estate (9,6%), Infrastrutture (6,4%), Growth (5,1%), Mercati Secondari (5,1%), Venture Capital (3,9%) e Investimenti Opportunistici/Distressed (2,6%). 

È importante sottolineare l'impatto dell'effetto denominatore sui portfogli degli LP, che nell’ultimo periodo ha determinato un aumento dell’allocazione ai Private Markets portandola al di sopra dei loro obbiettivi strategici. Ciò nonostante, il nostro sondaggio mostra che molti LP risultano ancora sotto-allocati nella maggior parte delle strategie, con la sola eccezione del segmento Buyout dove il 27% degli intervistati indica una sovra-allocazione. Per quanto riguarda le aree con una maggiore sotto-allocazione, le principali strategie segnalate dagli LP sono: Coinvestimenti (51%), Investimenti Opportunistici/Distressed (46%), Infrastrutture (44%) e Venture Capital (41%). In particolare, rileviamo un forte interesse per le strategie di coinvestimento, con il 58% degli LP intervistati che non risulta essere investito ma, allo stesso tempo, il 59% che prevede di aumentare le proprie allocazioni nei prossimi due-tre anni. Infine, anche Mercati Secondari (48%), Private Credit (46%), Venture Capital (41%), Infrastrutture (40%) e Investimenti Opportunistici/Distressed (40%) fanno parte dei segmenti per cui i rispondenti prevedono un potenziale aumento delle allocazioni nei prossimi 2-3 anni – in particolare grazie a un numero crescente di LP più sofisticati con maggiori risorse e competenze necessarie per accedere a queste strategie.

Un’altra importante considerazione emersa dalla survey riguarda il livello delle valutazioni sui mercati azionari quotati e privati. Infatti, la maggior parte degli LP intervistati ritiene relativamente elevate le valutazioni del segmento del Private Equity e Real Estate e, esaminando le risposte relative alle aree dove gli LP intendono diminuire le proprie allocazioni, il 28% prevede di diminuire la propria allocazione al Real Estate, seguito dal segmento Growth (16%) e Buyout (15%). Con gli asset immobiliari in fase di rivalutazione e con un muro di scadenze di oltre 2mila miliardi di dollari nei prossimi 3 anni, non ci sorprende che alcuni LP rimangano cauti sulle loro allocazioni immobiliari.

Al contrario, le valutazioni del reddito fisso quotato e del Private Credit sono considerate più corrette e, con la contrazione dei mercati del debito tradizionale e l’aumento dei costi di capitale, i debitori continuano a cercare soluzioni di finanziamento innovative e su misura - un elemento che alimenta ulteriormente  l’interesse per il Private Credit. 

Infine, i risultati emersi dalla survey confermano la continua attenzione verso i progressi sul tema della sostenibilità. Sebbene il 75% degli investitori consideri la sostenibilità un focus, solo il 18% degli LP afferma altrettanto. Tuttavia, sul fronte dei gestori, il 43% dei GP ha compiuto progressi significativi verso obiettivi di investimento sostenibili.

 

Prospettive di fundraising e attività del segmento dei Private Markets

I risultati della survey rilevano inoltre l’importanza del tema della liquidità, diventato una priorità soprattutto visto il rallentamento dell’attività di dealmaking. Finora, la maggior parte degli LP si è accontentata di un periodo di exit più lungo piuttosto che cercare sollievo attraverso transazioni secondarie, dati gli sconti significativi in questo mercato, ma notiamo che molti hanno affermato di valutare il ricorso a questo tipo di transazioni nel prossimo anno. D’altro canto, i GP cercano soluzioni di finanziamento creative per fornire liquidità supplementare alle tradizionali opportunità di exit, con circa 1 su 5 che si aspetta di utilizzare preferred equity o NAV financing nel prossimo anno per generare liquidità di portafoglio.

In conclusione, è importante sottolineare come nell’ultimo decennio i Private Markets siano cresciuti a un ritmo straordinario e, nonostante l’incertezza e la volatilità che caratterizzano l’attuale scenario macroeconomico, gli LP manterranno le allocazioni al segmento e intendono ampliare le esposizioni a una gamma più vasta di strategie, come emerso dalla survey. Una maggiore visibilità sul fronte dei tassi di interesse e dei trend macroeconomici potrebbe rafforzare la fiducia nelle valutazioni e favorire il miglioramento delle condizioni di liquidità, offrendo agli investitori una maggiore flessibilità per perseguire nuove opportunità e soluzioni nei Private Markets.

a cura di Goldman Sachs Asset Management

4/12/2023 


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