I fondi pensione negoziali tra "alternativi" ed economia reale domestica

Strategie di investimento e prodotti finanziari ormai non mancano per investire nell'economia reale domestica, ma soprattutto per investitori "meno strutturati", come alcuni fondi pensione negoziali, può non essere semplice individuare le migliori soluzioni per le rispettive esigenze

Niccolò De Rossi e Gianmaria Fragassi

Gli investitori istituzionali italiani, tra cui i fondi pensione negoziali, stanno compiendo passi da gigante nell’implementazione di strategie di investimento che contemplino al loro interno sempre maggiori quote di investimenti alternativi. Il percorso da compiere non è però privo di ostacoli e di importanti decisioni da prendere, soprattutto per rispettare i propri doveri nei confronti degli iscritti, in un’ottica di diversificazione delle fonti di rendimento e nel rispetto dei vincoli di rischio imposti da una gestione prudente Ne abbiamo parlato con Paolo Stefan, Direttore Generale del Fondo Pensione Negoziale Solidarietà Veneto.

Per i fondi pensione approcciare l’investimento in strumenti alternativi non sempre risulta di facile realizzazione: è stato necessario condurre un percorso di professionalizzazione della struttura interna per arrivare alla decisione di investimento in economia reale?

La professionalità è condizione necessaria per approcciare qualsiasi tipo di investimento, a maggior ragione per quanto attiene all’ambito degli alternativi, che richiedono conoscenze specifiche. Il personale dovrà quindi essere in grado di governare anzitutto la fase di selezione, che è decisiva quando si approcciano gli strumenti illiquidi. 

Ci riferiamo in particolare, per quel che ci riguarda, al private equity, al private debt e – prospetticamente - alle infrastrutture e al real estate. Una volta selezionati i fondi target, la struttura dovrà essere in ogni caso in grado di presidiare l’andamento dell’investimento, organizzando un’attività di monitoraggio efficace e continua. 

Quali sono gli strumenti di investimento che sono più allineati ai vostri obiettivi e quali analisi sono state condotte sull’ormai ampia offerta investibile?

L’ultimo rinnovo del Documento sulle Politiche di investimento ha confermato il commitment del Fondo sul private equity e sul private debt, anche se si è condivisa la necessità di ampliare l’universo investibile andando oltre ai confini nazionali. In questo senso, l’ambito europeo è considerato quello ideale, da sviluppare inoltre, nel futuro prossimo, anche approcciando l’investimento in fondi infrastrutturali e immobiliari. Nel corso del 2019 Solidarietà Veneto ha concentrato la sua attenzione soprattutto sull’allineamento della gestione diretta ai nuovi benchmark. Una volta completata questa fase, sarà avviata l’analisi di mercato relativamente all’offerta di strumenti alternativi.

L’aspetto di gestione e controllo degli strumenti alternativi non può che essere al centro di una prudente gestione del rischio che deriva dalla scelta di investire in economia reale: ritenete utile l’affiancamento di un advisor come supporto al processo di investimento e successivamente di monitoraggio dello stesso?

Le peculiarità delle differenti gestioni alternative che abbiamo intenzione di radicare all’interno dell’asset allocation del fondo impongono certamente l’ausilio di professionisti esterni. L’esperienza maturata nell’ambito del private equity ci consolida in questa visione. L’affiancamento da parte dell’advisor riteniamo sia irrinunciabile soprattutto nella fase di selezione. In realtà crediamo sarà necessario avvalersi di più advisor, anche in relazione alla molteplicità di strumenti che si andranno a selezionare. Concordiamo inoltre sul fatto che la successiva fase di monitoraggio potrebbe trarre vantaggio dall’attivazione di un presidio esterno. Sarà quindi centrale, nella valutazione riguardo all’attivazione degli “alternativi”, la pianificazione del budget finanziario nel quale rappresentare l’impatto di questi aspetti in un orizzonte pluriennale.

Niccolò De Rossi e Gianmaria Fragassi, Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali 

8/4/2020 

 
 

Ti potrebbe interessare anche