Ripartire e ricostruire il Paese, il contributo delle Compagnie di Assicurazione

Intercettare una quota così elevata del risparmio italiano come accade per il comparto assicurativo rappresenta una grande responsabilità per le Compagnie, in particolare per il momento attuale: sostenibilità, innovazione e investimenti nel Paese sono le direttrici su cui l'industria indirizzerà la propria visione nel prossimo futuro 

Niccolò De Rossi

L’Assemblea ANIA 2021, svoltasi lo scorso giovedì 15 luglio, ha offerto l’occasione per approfondire e incorniciare, una volta di più, l’importanza del momento storico che il Paese sta attraversando. Le Compagnie di Assicurazione, dal canto loro, non potranno che essere uno degli attori chiave nel prossimo futuroproprio la centralità che rivestono per il sistema. Tutto questo è ben rappresentato da uno dei tanti passaggi, “semplicemente” evocativi e testimoni di una consapevole responsabilità, contenuti nella relazione della Presidente ANIA Maria Bianca Farina: “Adesso quindi è il momento – ancora una volta insieme, uniti – di ripartire, di ricostruire, di ridare slancio al Paese, di utilizzare al meglio le ingenti risorse che abbiamo a disposizione per costruire un futuro – prossimo e lontano – più sostenibile, più accessibile, più equo”. “È questo il tempo della ricostruzione, di rilanciare certo un’economia sfiancata, ma anche di ridisegnare l’impianto stesso di una società complessa che ha mostrato debolezze e insufficienze”.

In queste poche righe c’è l’essenza del percorso tracciato, del futuro appunto che vedrà anche gli investitori istituzionali italiani, non ultimo il comparto assicurativo, tra i grandi protagonisti del rilancio nazionale. Nella cornice dell’appuntamento annuale che riveste ormai da tempo un momento di grande importanza non solo per le Compagnie, fanno dunque eco in questa prospettiva le parole del Presidente del Consiglio Mario Draghi “Il settore assicurativo, per la consistenza del risparmio finanziario che gli italiani gli affidano (oltre il 18%), gioca un ruolo di grande rilievo nel nostro Paese. L’Italia è oggi chiamata ad affrontare rischi emergenti, come quelli relativi alla cybersicurezza e agli eventi estremi, a livello sanitario e climatico. I nuovi rischi e le vulnerabilità strutturali richiedono una più stretta collaborazione tra pubblico e privato”. E ancora: “Gli investitori istituzionali italiani, e tra di essi le Compagnie di Assicurazione, hanno una speciale responsabilità in questa fase. Il loro sostegno a investimenti di medio e lungo termine è essenziale per accompagnare e rafforzare la ripartenza italiana”.

Sostenibilità, inclusione, innovazione e investimenti di lungo periodo. Sono queste probabilmente le parole chiave che serviranno da faro per la “famosa” ricostruzione. Perché se è vero, da un lato, che nelle fasi più complicate della pandemia le più importanti infrastrutture della società hanno mostrato lacune e mancanze, lo è altrettanto, d'altra parte, che per colmare queste carenze c’è bisogno di un lavoro concreto e congiunto tra pubblico e privato. Innanzitutto sostenibilità quindi, un concetto ormai da tempo sdoganato e forse fin troppo abusato ma che, nella sua accezione più ampia, rappresenta uno dei più importanti ambiti su cui convergeranno le risorse del PNRR. Sostenibilità che si declina non solo nell’efficientamento produttivo delle imprese, nelle limitazioni all’inquinamento, nel combattere il cambiamento climatico, ma anche in anche una forte connotazione di inclusione e attenzione alle ricadute sociali che gli stessi investimenti istituzionali potranno e dovranno generare, proprio nell’ottica di colmare le carenze evidenziate da COVID-19.

Allo stesso tempo, le Compagnie di Assicurazione si configurano e configureranno sempre più come attori di un progresso tecnologicocorrelato soprattutto all'importante ruolo di protezione dai rischi svolto dalle imprese assicuratrici. Tutta quella serie di nuovi strumenti, soprattutto di prevenzione, come telemedicina, call center 24h/7to7, nuovi device, piccoli "elettrodomestici" sanitari e altro può infatti rappresentare la base per offrire coperture differenziate in base alle necessità dell’assicurato. Quello che si profila all'orizzonte è però anche e soprattutto un tema di innovazione di prodotto attraverso lo sviluppo e l’offerta di nuove coperture assicurative (anche collettive) con un alto contenuto di servizio, allo scopo di accompagnare i propri clienti in una fase di mutamento delle esigenze che vedrà inevitabilmente un minor intervento statale dovuto alle difficoltà di bilancio, all’elevato debito pubblico e all’invecchiamento della popolazione.

Ultimo ma non meno importante per il futuro dell'industria assicurativa, il ruolo delle Compagnie come grandi investitori a sostegno della ripresa economica del Paese con investimenti di lungo periodo. Ad esempio, uno degli ambiti cui le Assicurazioni potranno rivolgere maggiore interesse - anche nell'ottica di una proficua sinergia tra risorse pubbliche e investimenti privati - è quello delle infrastrutture, di cui, peraltro, l’Italia ha forte bisogno, tanto che il Piano Nazionale assegna giustamente a tali progetti larga parte delle risorse europee. Proprio su questo fronte ANIA ha dunque istituito un fondo di investimento alternativo con l’obiettivo di allocare risorse in equity di infrastrutture italiane selezionate con criteri ESG: il fondo ha già effettuato i primi investimenti ed è prossimo a raggiungere il target di raccolta di 500 milioni di euro. E proprio sulla visione di investimento di lungo periodo ci sarà bisogno dei un’ampia riflessione da parte dei policy makercon l’obiettivo di incentivare maggiormente gli investimenti di lungo termine. Direttrice lungo la quale si colloca anche il progetto di revisione di Solvency II, che rappresenta l’occasione per apportare gli aggiustamenti resisi evidenti in questi primi anni di applicazione. 

Ciò che è certo, insomma, è che non si potrà prescindere dall’azione congiunta dei grandi investitori istituzionali italiani e dello Stato per rendere possibile la ripartenza e costruire un Paese migliore.

Niccolò De Rossi, Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali

22/7/2021

 
 

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