Fondi negoziali, a 4 anni performance ancora in rosso per gli obbligazionari

Nonostante un ultimo trimestre in discreto recupero, anche per i fondi pensione negoziali il 2022 si conferma un annus horribilis: cosa succede, anche nel confronto tra i diversi comparti, volgendo però lo sguardo ancora più indietro?

Leo Campagna

I dati dei NAV di dicembre dei fondi pensione negoziali censiti dal Comparatore dei Fondi di Itinerari Previdenziali consentono di fare un primo bilancio dell’intero 2022. Iniziando proprio con le performance dell'ultimo mese dello scorso anno, si può osservare un calo medio del -2,1%: ancora peggio della media, i comparti bilanciati (-3,0%), i bilanciati azionari (-2,9%) e i bilanciati obbligazionari (-2,5%); leggermente meglio, ma pur sempre in territorio negativo, i rendimenti dei comparti obbligazionari misti (-1,0%) e di quelli obbligazionari (-1,2%).

Nonostante l’ennesimo mese "in rosso", i negoziali sono comunque riusciti a chiudere l’ultimo trimestre del 2022 con rendimenti positivi in media dello 0,8%, con la sola eccezione delle linee obbligazionarie che hanno chiuso appena poco sotto la neutralità (-0,1%). Discretamente bene le linee bilanciate azionarie (+2,3%) e le bilanciate (+1,4%), mentre sia le bilanciate obbligazionarie (+0,7%) e le obbligazionari miste (+0,1%) si sono fermate entro il punto percentuale positivo. Non sono però bastate le performance dell’ultimo trimestre a raddrizzare un anno passato agli archivi come uno dei peggiori degli ultimi decenni per i portafogli degli investitori, anche in virtù delle concomitanti e significative perdite significative in ambito sia azionario che obbligazionario.

Osservando le performance dei fondi pensione negoziali si nota infatti che, in media, accusano un ritardo dell’8,8% da inizio anno. Se le linee bilanciate azionarie (-11,7%) e quelle bilanciate (-11,3%) segnano addirittura un negativo in doppia cifra, i bilanciati obbligazionari (-9,9%) ci vanno molto vicino: perdite della metà per i comparti obbligazionari misti (-5,4%) e obbligazionari (-4,7%). Fin qui nulla di particolare alla luce di quello già visto sia per i PIP sia per i fondi pensione aperti ma un’analisi interessante, invece, riguarda le performance degli ultimi 4 anni, cioè il confronto dei NAV del 31 dicembre scorso con quelli del 31 dicembre 2018, quando i mercati finanziari accusarono una correzione per il rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato USA per i timori relativi al nuovo ritmo impresso alla politica monetaria da parte della Federal Reserve statunitense. Ebbene, a 4 anni, i comparti bilanciati azionari segnano un guadagno medio del 17,4%, i bilanciati del 12% e i comparti bilanciati obbligazionari del 6,8%, mentre sia gli obbligazionari misti (-1,4%) che gli obbligazionari (-1,0%) evidenziano una performance media in negativo.

  Leo Campagna      

10/2/2023

 
 

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