Fondi pensione aperti, serve una pausa per un rialzo sostenibile
Le performance dei fondi aperti per il mese di novembre sono tenzialmente buone per tutti i comparti, anche se inferiori a quelle dello scorso anno: quanto è destinata a durare questa fase rialzista? Qualche considerazione alla luce delle performance registrate dal Comparatore Itinerari Previdenziali
Un ulteriore allungo di un punto e mezzo percentuale: è il rendimento medio dei fondi pensione aperti registrata nel mese di novembre in base ai NAV dei fondi pensione aperti disponibili nel Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali. Meglio i comparti azionari (+1,9% il rendimento medio mensile) e quelli bilanciati (+1,7%), fanno invece leggermente meno bene le linee obbligazionarie (+1,3%).
Si tratta di performance mensili che risultano tuttavia pari a circa la “metà” di quelle conseguite nel mese di novembre del 2023. Allora, infatti, le linee azionarie fecero segnare un apprezzamento medio della quota mensile del +4,5%, quelle bilanciate del +3,3% e le obbligazionarie del +1,9% mentre la performance media complessiva si attestò a +2,8%,
Ciononostante, il rendimento dall’inizio di quest’anno (+5,7%) è maggiore di quello nei primi 11 mesi del 2023 (+4,7%). Un gap distribuito in tutte le principali categorie di fondi pensione aperti, dagli azionari (+10,6% quest’anno contro il +8,7% del 2023), ai bilanciati (+6,5% contro +5,2%), passando per i comparti obbligazionari (+3,2% rispetto a +2,5%).
Questo mercato rialzista può proseguire? La risposta è probabilmente affermativa alla luce del quadro macro-economico tendenzialmente positivo ma serve raffreddare il troppo entusiasmo. D’altra parte, durante i periodi di rialzo possono esserci correzioni senza però che queste intacchino la fiducia degli investitori. Se i fondamentali sono “sani” mantenere gli investimenti nelle fasi di volatilità consente di non lasciarsi sfuggire le ottime performance che, in genere, si registrano subito dopo i ribassi.
Leo Campagna
27/12/2024