Fondi pensione aperti, un gennaio come quello del 2016?

Gennaio difficile per i fondi pensione aperti censiti dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali: una situazione che sembra ricordare quella del 2016, quando però il bilancio consuntivo annuale sorrise comunque agli aderenti dei diversi comparti

Leo Campagna

È stato un gennaio tutt’altro che da incorniciare quello appena concluso per i fondi pensione aperti: nel primo mese del 2022, infatti, tutte le tipologie di comparti hanno registrato perdite più o meno marcate. Il rendimento medio delle linee a indirizzo azionario dei fondi pensione aperti dei 317 comparti censiti dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali si è attestato al -3,28%, quello dei bilanciati al -1,92% e quello dei bilanciati obbligazionari al -1,20%; in territorio negativo anche la media delle performance mensili relative alle linee obbligazionarie (-0,79%) e garantite (-0,67%).

Risultati condizionati dalle tensioni inflattive che, a cascata, hanno causato un rialzo dei rendimenti obbligazionari. In particolare il Treasury USA a 10 anni ha visto salire il tasso di rendimento dall’1,5% all’1,80% mentre il bund tedesco decennale è riemerso dalla zona negativa (-0,18%) portandosi a fine mese a +0,1%. L’aumento dei rendimenti e, soprattutto, il timore che la FED possa rialzare i tassi fino a sette volte nel corso di  quest’anno hanno spinto i titoli azionari ad alta crescita (growth) a una brusca correzione mensile di circa 8 punti percentuali, dopo lo spettacolare rialzo superiore al 30% nel 2021. 

Questa correzione nel primo mese dell’anno presenta molte similitudini con quella gennaio 2016. Nel corso del primo mese di 5 anni fa, infatti, la perdita media delle linee azionarie dei fondi pensione aperti si attestò al -4,34% e quella dei bilanciati al -1,84%: di minore entità invece il calo delle linee bilanciate obbligazionarie (-0,16%), mentre sia le linee garantite (+0,11%) sia quelle obbligazionarie (+0,20%) chiusero il mese in attivo. In quella fase, però, i rendimenti obbligazionari mostravano una tendenza stabile, mentre la correzione di Borsa era dettata soprattutto dai timori di una brusca frenata dell’economia cinese.

Fare previsioni per quest’anno è complesso alla luce di tensioni inflattive, politiche monetarie sempre meno accomodanti e pericolosi venti di guerra. Tuttavia, per la cronaca e per tornare al nostro confronto, giova ricordare che il bilancio consuntivo annuale, cioè i rendimenti a fine 2016, si riportarono in positivo per tutte le principali categorie di fondi pensione aperti. Le linee azionarie conclusero l’anno con un rendimento medio del +2,88% (grazie a un +7,54% da fine gennaio a fine dicembre), le linee bilanciate del +2,28% (+4,20% negli 11 mesi dopo gennaio 2016), le linee obbligazionarie del +1,67% (in virtù del +1,46% ricavato tra febbraio e dicembre 2016) e le garantite del +0,53% (ovvero +0,42% rispetto a fine gennaio 2016).

Leo Campagna 

25/2/2022 

 
 

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