Fondi pensione e comparti azionari, un 2024 in equilibrio tra incertezza e ottimismo

Anche in vista del possibile rally azionario di fine anno, i rendimenti dei fondi aperti censiti dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali pagano un contesto di forte incertezza: per gli investitori previdenziali sarà un 2024  all'insegna delle scelte equilibrate

Leo Campagna

Nell’ultimo trimestre i fondi pensione aperti hanno accusato la cattiva intonazione dei mercati finanziari. Tra fine luglio e fine ottobre, il valore delle quote dei fondi pensione aperti monitorati dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali si è contratto in media del 2,6%  e quello dei comparti azionari addirittura del 5%. 

Una dinamica negativa che ha sensibilmente ridotto i guadagni da inizio anno: dal primo gennaio al 31 ottobre il rialzo medio dei 334 fondi comparti censiti si era ridotto al +1,8%, e in particolare del +4,0% per le linee azionarie. Risultati che consentono solo in parte di rimarginare le profonde ferite accusate nel 2022 l’annus horribilis dei mercati azionari e obbligazionari, che aveva determinato una perdita media del -10,5%, a livello complessivo, e del -11,5%, relativamente ai solo comparti dei fondi pensione aperti azionari. 

La prima metà di novembre sembra aver segnato una piccola inversione nella tendenza dei mercati degli ultimi mesi. Dati meno preoccupanti sul fronte dell’inflazione, sia in Europa che negli Stati Uniti, Banche Centrali in modalità "pausa" nel loro ciclo di rialzo dei tassi e previsioni economiche che fanno immaginare una recessione breve e non profonda hanno spinto all’insù gli indici di Borsa e ridimensionato i rendimenti obbligazionari.

In quest’ottica, risultano non trascurabili i divari tra i diversi listini in termini di valutazioni. Al momento, mentre le azioni statunitensi trattano a 18 volte gli utili prospettici, quelle europee si fermano a un più conveniente p/e pari a 12. Sebbene la sola valutazione non possa giustificare una scommessa regionale nell'immediato futuro, potrebbe rappresentare un buon punto di partenza per individuare le nuove opportunità.

Al momento, lo stato dell’economia è caratterizzato da una crescita moderata o in rallentamento, da un'inflazione in calo e da tassi di interesse elevati: un contesto nel quale difficilmente i profitti aziendali potranno segnare incrementi di un certo rilievo. Anche per questo il 2024 richiede agli investitori il giusto equilibrio tra incertezza e ottimismo.

Leo Campagna

1/12/2023

 

 
 

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