Le Casse di Previdenza superano brillantemente anche COVID-19

In un anno complesso come il 2020, le Casse di Previdenza privatizzate non solo hanno gestito al meglio l'investimento dei propri patrimoni, ma hanno anche ulteriormente incrementato le iniziative di welfare a sostegno delle libere professioni rappresentate

Niccolò De Rossi

A fine 2020 gli iscritti alle Casse Privatizzate dei liberi professionisti rappresentavano oltre il 7% della forza lavoro del Paese. Da solo, questo dato fa ben campire l’importanza che ricoprono tali enti non solo per gli stessi professionisti, ma in generale per l’Italia. COVID-19 ha penalizzato fortemente gran parte delle libere professioni che hanno subito, a causa dei diversi lockdown, una contrazione del proprio volume d’affari. Le rispettive Casse hanno però sostenuto gli iscritti, come da anni avviene, non solo con le ormai diffuse e consolidate prestazioni di welfare ma anche erogando misure emergenziali come il Reddito di ultima istanza (RUI) per i mesi di marzo, aprile e maggio 2020, proprio in ragione della contrazione del fatturato.

Nonostante questo, come emerge dalle analisi raccolte dall'Ottavo Report Investitori Istituzionali Italiani: iscritti, risorse e gestori per l’anno 2020, sia la dinamica dell’attivo patrimoniale sia quella contributiva e delle prestazioni è stata positiva. Senza focalizzare l’attenzione su questo secondo aspetto, si riporta come indicazione che il rapporto tra contributi e prestazioni si è attestato all’1,59, in lieve calo rispetto all’1,62 del 2019, ma comunque ampiamente positivo. 

Rivolgendo invece l’attenzione invece alla dinamica dell’attivo patrimoniale, in base all’analisi condotta dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali sui bilanci delle 19 Casse Privatizzate (viene esclusa ONAOSI in quanto ente che non amministra risparmio previdenziale ma chiamato a rendere solo prestazioni assistenziali a favore di orfani di genitori appartenenti al settore sanitario), si registra un aumento di oltre il 4% sul 2019, arrivando a più di 92 miliardi di attivo patrimoniale complessivo.

Figura 1- Le Casse dei Liberi Professionisti per totale attivo (valori in milioni di euro)

Figura 1- Le Casse dei Liberi Professionisti per totale attivo (valori in milioni di euro)

Fonte: Ottavo Report Itinerari Previdenziali "Investitori istituzionali italiani: iscritti, risorse e gestori per l’anno 2020"

Il positivo incremento dell’attivo patrimoniale è riconducibile sia alla tenuta, nonostante le difficoltà, della contribuzione dei liberi professionisti, sia alla gestione finanziaria delle Casse. Come premessa è utile segnalare che queste ultime, al contrario di quanto avviene per i fondi pensione negoziali e in parte per i preesistentianche nel 2020 e in linea con gli anni precedenti, prediligono l’investimento in forma diretta, che infatti rappresenta oltre l’81% (oltre 75 miliardi) dei 92 miliardi circa di attivo complessivo.

Ma attraverso quali strumenti e in quali asset class avviene l’investimento diretto delle Casse privatizzate? La figura che segue ne rappresenta la composizione. Anche nel 2020 prevale l’acquisto di quote di fondi tradizionali OICR e alternativi FIA, che insieme rappresentano circa il 54% dell’investimento diretto (31% circa per i primi e 22% circa per i secondi). Azioni e obbligazioni cubano invece rispettivamente il 5 e il 9% circa. Se si approfondisce e si confronta con l’anno precedente l’investimento nelle differente tipologie di OICR, si conferma un consistente ricorso a fondi obbligazionari (45% circa del totale) in linea con il 2019; ciò che è interessante evidenziare è che diminuisce considerevolmente l’investimento in fondi bilanciati (-5% circa) a favore dei fondi azionari. L’incremento dell’esposizione al mercato azionario è probabilmente il frutto della view positiva sulla ripresa dei corsi azionari dopo i forti ribassi del primo semestre del 2020. Stabile al 25% circa il ricorso a fondi total/absolute return senza benchmark.

Figura 2 - Gli investimenti diretti delle Casse dei liberi professionisti 

Figura 2 - Gli investimenti diretti delle Casse dei liberi professionisti

Fonte: Ottavo Report Itinerari Previdenziali "Investitori istituzionali italiani: iscritti, risorse e gestori per l’anno 2020"

Lo stesso approfondimento si rivela utile per l’investimento diretto effettuato attraverso l’acquisto di fondi alternativi. Nella figura seguente è rappresentato il confronto tra le tipologie di FIA detenuti nel 2020 dalle Casse rispetto all’anno precedente: seppur ancora particolarmente rilevante, in linea con le analisi condotte negli anni precedenti, continua a decrescere l’investimento in fondi immobiliari (-3% circa). Una riduzione che favorisce al contempo l’acquisto di fondi di private equity passati dal 7,43% all’8,67% del 2020, di private debt (+0,70%) e infrastrutturali (+0,8% circa).                                                                                               

Figura 3 - Le tipologie di FIA acquistati dalle Casse dei liberi professionisti: confronto anni 2019-2020

Figura 3 - Le tipologie di FIA acquistati dalle Casse dei liberi professionisti: confronto anni 2019- 2020

Fonte: Ottavo Report Itinerari Previdenziali "Investitori istituzionali italiani: iscritti, risorse e gestori per l’anno 2020"

Da segnalare infine come la predilezione verso la gestione diretta e l’investimento in strumenti alternativi favorisca anche l’investimento nell’economia reale del Paese (non vengono considerati i titoli di Stato italiani e gli immobili a reddito e strumentali). Le Casse di Previdenza infatti, nel 2020, hanno destinato il 22% di quanto investito direttamente (quindi oltre l’80% dell’attivo patrimoniale) al sistema Paese, confermandosi, ancora una volta, uno degli investitori istituzionali italiani di maggior rilievo, per masse gestite, per maturità di investimento, ma anche e soprattutto per il ruolo che ogni anno svolgono a supporto degli iscritti e dell'economia nazionale. 

Niccolò De Rossi, Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali

13/10/2021

 
 

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