PIP, dopo un 2021 sugli scudi atteso un nuovo anno meno generoso

Negli ultimi anni le performance censite dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali sembrano aver premiato soprattutto le unit linked collegate ai PIP a indirizzo azionario: tutti i segnali lasciano però immaginare un 2022 all'insegna di un'elevata volatilità e non altrettanto generoso

Leo Campagna

Il mese di dicembre ha visto le unit linked collegate ai PIP in rialzo dello 0,7%: questa la loro performance media in base ai rendimenti di tutte le unit linked collegate ai Piani Individuali Pensionistici censiti dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali. Grazie a questo risultato mensile, il 2021 si è chiuso con un rialzo medio del 12,5% che si confronta con il +0,4% dell’anno precedente.

Come segnalato più volte nel corso di quest’anno, la media è frutto di rendimenti molto superiori da parte delle unit linked a indirizzo azionario (+20,9%) rispetto alle linee a vocazione bilanciata (+9,4%) e flessibile (+9,2%) e, soprattutto, a quelle obbligazionarie (+0,9%). Differenze che si amplificano osservando le performance a 5 anni, da fine dicembre 2016 a fine dicembre 2021. 

In questo quinquennio, infatti, a fronte di un rendimento medio di tutte le unit linked collegate ai PIP pari al +23,8%, le azionarie vantano un apprezzamento medio del +39,8%, quelle bilanciate de +18,1%, quelle flessibili del +12% e quelle obbligazionarie del +1,4%. Cosa aspettarsi allora per il 2022?

Osservando la situazione attuale, la sensazione è che anche nel nuovo anno l’azionario sia favorito rispetto all’obbligazionario e alla liquidità. Con i tassi di interesse reali (cioè al netto dell’inflazione) ancora in territorio negativo e gli strumenti monetari che non garantiscono nessuna remunerazione positiva, l’unica asset class che può offrire rendimenti di una certa consistenza è l’equity. Tuttavia, alla luce delle valutazioni tutt’altro che convenienti delle Borse (soprattutto, ma non solo, Wall Street e i settori growth), delle spinte inflattive, delle tensioni geopolitiche e dell’evoluzione della pandemia, il 2022 dovrebbe risultare un anno caratterizzato da una volatilità più elevata con rendimenti tendenzialmente meno generosi. 

Leo Campagna 

21/1/2022

 
 

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