PIP, il rimbalzo di ottobre non cambia il trend di fondo dei mercati

Come dimostrano i rendimenti dei PIP censiti dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali, a ottobre gli investitori previdenziali hanno vissuto un recupero dei mercati quasi insperato, e che potrebbe proseguire nelle prossime settimane: evitando i facili entusiasmi, bene però restare concentrati sul lungo periodo

Leo Campagna

A ottobre i mercati finanziari hanno registrato un robusto rimbalzo: un recupero significativo che ha sorpreso gli investitori soprattutto perché, dopo un settembre da dimenticare, tutti erano pronti a un altro mese di sofferenza, anche alla luce della situazione economica e geopolitica tutt’altro che in via di miglioramento. 

Resta il fatto che, in base alle performance a fine ottobre 2022 delle unit linked collegate ai PIP censiti dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali, i rendimenti medi mensili dei PIP si sono attestati a quota +1,9%, con quelli a indirizzo azionario a +3,9%. Certo, le performance medie da inizio anno (-13,6% tutte le unit linked censite) e negli ultimi 12 mesi (-12,7%) restano ampiamente in territorio negativo ma il dato di ottobre ha riaperto qualche speranza tra gli investitori. Speranza incoraggiata anche dalle imminenti elezioni USA di Midterm. Secondo una recente analisi condotta sui dati relativi all’andamento dell’indice S&P 500 di Wall Street dal 1931 in poi, dopo le elezioni di metà mandato, negli Stati Uniti, i mercati tendono a registrare un rimbalzo significativo. Una dinamica che spesso inizia poco prima delle elezioni e non si esaurisce nel breve termine. 

Più in particolare, dal 1950 i rendimenti medi dell’azionario statunitense nei 12 mesi successivi le elezioni di Midterm si sono attestati al 15%, più del doppio dei rendimenti di tutti gli altri anni su un periodo analogo. Peccato che le statistiche si limitino a segnalare una tendenza, senza tuttavia nessuna certezza che lo stesso trend possa ripetersi anche in questo 2022. Solo per restare sul concreto, ci sarà da fare i conti sugli impatti di una potenziale recessione negli Stati Uniti e, soprattutto, in Europa.

Anche per questa analisi, come del resto nel caso dei tentativi di prevedere l’andamento dell’economia e dei mercati, il suggerimento degli esperti resta sempre lo stesso: evitare di attribuire troppa importanza agli eventi correnti (in questo caso ai risultati elettorali) perché questo potrebbe generare solo confusione e incertezze per le scelte di investimento, causando magari perdite salate difficili poi da recuperare. 

Il concetto da avere sempre ben presente è che l’investimento davvero efficace consiste nel guardare oltre i massimi e i minimi a breve termine, privilegiando il focus sul lungo termine, nel corso del quale i rendimenti degli investimenti sono determinati dal valore delle singole società negli anni. 

 Leo Campagna      

17/11/2022

 
 
 

Ti potrebbe interessare anche