PIP, un primo bimestre in profondo rosso

L'invasione russa ai danni dell'Ucraina ha esacerbato l'instabilità di cui hanno sofferto i mercati finanziari nei primi mesi dell'anno: ne offrono una riprova i rendimenti delle unit linked dei PIP che, nel primo bimestre 2022, segnano un arretramento medio del 5,6%

Leo Campagna

Nel primo bimestre 2022 i mercati finanziari hanno registrato una tendenza ribassista in netto contrasto con quanto accaduto nei precedenti 21 mesi. L’inizio d’anno è stato caratterizzato da un’inflazione molto più tenace rispetto alle previsioni, che ha proiettato i prezzi al consumo al 7,5% negli USA e al 5,7% in Italia.

Il carovita persistente ha spinto le principali Banche Centrali – soprattutto, ma non solo, la Federal Reserve statunitense - a rivedere in termini più restrittivi le loro politiche monetarie e questo ha provocato, a cascata, un aumento dei rendimenti obbligazionari (con un ribasso dei prezzi delle obbligazioni che si muovono in direzione opposta ai rendimenti) e una correzione degli indici di Borsa. Giovedì 24 febbraio, inoltre, è iniziata l’invasione russa all’Ucraina che ha ulteriormente esacerbato il quadro di instabilità dei mercati finanziari.

In questa cornice vanno inseriti i rendimenti delle unit linked dei Piani Individuali di Previdenza (PIP) che, nel primo bimestre 2022, segnano un arretramento medio del 5,6%. Il risultato, frutto delle elaborazioni delle performance delle 45 unit linked dei PIP censiti dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali, è la media dei rendimenti bimestrali delle linee azionarie (-7%) e bilanciate (-6,6%) e di quelle obbligazionarie (-1,6%).

La drammatica situazione in Ucraina, aperta agli sviluppi più incontrollabili, non consente di prevedere quando i mercati finanziari potranno ritrovare una certa stabilità. A titolo di esempio, tuttavia, si può prendere quanto accaduto in occasione dello scoppio della pandemia da COVID-19 nel febbraio 2020. In quella crisi, le perdite massime dei PIP toccarono in media quota -14,8%, con le unit linked azionarie a -22,0% e le unit linked bilanciate a –20,1%. La buona notizia è che il recupero di tutte le perdite fu registrato nel dicembre 2020, cioè 9 mesi dopo il culmine dell'emergenza sanitaria, sia a livello generale sia per le linee a indirizzo azionario e bilanciato. 

Leo Campagna 

18/3/2022

 
 

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